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Il Segretario Galante
Raccolta di lettere d'amore; lettere d'augurio

Editore Barion, 1926, pagine 191

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   vuti come se il lor compimento dipendesse dalla mia volontà. Nulla v'ha per me di più gradito dell'amicizia di cui mi onorate, e ch'io vi ricambio con tutta sincerità e stima.
   Ad mio zio.
   Mio caro zio,
   Mentre tante persone indifferenti s'indirizzano degli auguri ai quali pensano appena, è ben giusto che io ve ne mandi tanti di sinceri, quanto grande è l'amore che vi porto, e quanto è chiara la tenerezza che mi avete mille volte provata. La vostra felicità non può che contribuire alla mia; desiderando pertanto che essa sia perfetta, vengo anche a fare dei voti a mio favore. Oserò dirvelo, zio mio? Abbenchè vi scriva col più grande piacere, temo nulladimeno che la mia lettera non vi paia interessata. Un nipote che fa de' complimenti ad uno zio, o che esprime de' voti per la di lui prosperità, pare che dimandi qualche cosa per sè medesimo; ora è questo appunto ciò che mi dispiace, ed io rinuncerei di buon grado ai soliti regali per rendere meno dubbia la mia sincerità. Se volete farmi un regalo che mi renda l'uomo il più contento, assicuratemi la continuazione della vostra amicizia e della vostra benevolenza; io mi restringo a ciò solo, e per verità avrò fatto, ottenendolo, un gran guadagno. Quanto a me, non cesserò mai d'essere il più affezionato e il più rispettoso dei vostri nipoti.