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Il Segretario Galante
Raccolta di lettere d'amore; lettere d'augurio

Editore Barion, 1926, pagine 191

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   — 186 —
   do alla mia effige. Con lei, se ti aggrada, sfoga tutto il tuo risentimento, che io bene a ragione mi merito per aver disturbato con tanta ostinatezza la tua pace. Io mi abbandono al destino, e mi avventuro volentieri per il solo desiderio di por fine così alle tue sciagure. Sai bene quanto ti amo. Addio, C...! Il tuo F... se ne va per non più rivederti... Rispondimi almeno addio, sì, addio!
   29 settembre, ore 10 pom.
   Mio sposo!... mia vita!... Oh quanto mi affliggi col tuo divisamento : se tu parti, io muoio : e potrò morire tranquilla senza il mio caro F... Io già non vivo che per te, e senza di te più non m'importa il respirare quest'aria vitale feconda dì tante sciagure. Convulsa come sono, più non reggo a scrivere : ti richiamo al giuramento, e ciò spero ti potrà abbastanza persuadere a restartene per sommo ed unico conforto della tua C... che tanto ti adora. Scrivimi tosto. Addio...
   12 dicembre, ore 2 pomer.
   Prima che tu legga il contenuto di questo foglio, fa d'uopo che ti chiegga una grazia. Non me la ricusare... Giurami, con pari sincerità con cui io teco favello, e rispondi alle qui sotto mie interrogazioni... nè ti sdegnare se il presente mio stile di scrivere dovesse in qualche modo spiacerti..., sì, sì, perdonami, animo... L'argomento che intendo trattare è troppo importante, e l'illibatezza e tranquillità di mia coscienza non può da esso esentarmi.