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JACK LONDON
attualmente è la mia. Per causa sua, fra poche settimane, sarò tratto dalla cella in cui scrivo, per esser condotto sopra un palco mobile, poco alto dal suolo, sotto un legno al quale è attaccata una sq-lida corda. Là mi impiccheranno.
La collera rossa! Essa è stata la causa di tutte le mie disgrazie, in tutte le mie vite! E la mia eredità disastrosa, che risale a tempi in cui delle vaghe ombre, fluide e viscide, precedevano l'origine del mondo.
È tempo, ormai, lettore mio, che ti sveli chi sono. No, no, non sono pazzo. Bisogna che tu sia ben persuaso di questo, per credere quello che ti racconterò.
Io sono Darrell Standing. Udendo questo nome, alcuni di voi che m'han conosciuto mi riconosceranno facilmente. Agli altri, che sono la grande maggioranza, permettetemi di presentarmi.
Otto anni fa, insegnavo agronomia all'Università di Berkeley, in California. In quei tempi, il torpore di quella piccola città fu scosso da un avvenimento improvviso: l'assassinio del professore Has-kell, in un laboratorio di quella Università. Darrell Standing era l'assassino.
Io sono Darrell Standing. Fui arrestato, colle mani ancora macchiate di sangue. Non voglio discutere, per sapere, nella lite fra me ed il professore Haskell, chi avesse torto o ragione. La cosa non riguarda nessuno. Il fatto brutale si è che, in un impeto di collera, di quella collera rossa che è stata il mio flagello attraverso tutte le età, io ho ucciso il mio collega. I verbali del tribunale dimostrano che io ho compiuto questa azione; ed io non lo nego.
Tuttavia, non è per questo delitto che sarò impiccato. No. Come pena, fui condannato all'ergastolo. A quell'epoca avevo trentasei anni. Oggi ns ho quarantaquattro.