348 ASTRONOMI 13 STUDIOSI D* UMIL CONDIZIONE. [CAP. XII.]
un telescopio, formai il disegno di fabbricarmene uno. Leggendo il Mechanics' Magatine, presi nota di coloro che avevano fabbricato telescopi. 0 perchè dunque non potrei far lo stesso ? Naturalmente era un' impresa difficilissima per uno che conosceva poco il maneggio degli strumenti ; ma io avevo testa e mani volonterose. Mi misi dunque all' opera, e credo di aver fatto il mio primo telescopio vent' anni fa. Era lungo tren-tasei pollici, e il tubo era di cartapesta. Ebbi lo lenti da Liverpool per 4 s. 6 d., e me le comperò il capitano Owens della nave Talacra. Comprò anche per me, al prezzo di 6 d., il Lessico greco e il Nuovo Testamento in greco. Col mio nuovo telescopio potei vedere i quattro satelliti di Giove, i crateri della luna ed alcune delle stelle doppie ; e fu per me un piacere maraviglioso.
? Ma non ero contento dello strumento ; ne volevo uno più grande e più perfetto. Lo vendei, e comprai nuove lenti dal Solomon di Londra, sempre pronto a farmi credito. Credo di aver cominciato a fare un telescopio a riflessione, verso il 1S68. Acquistai a Saint-He-lens un disco greggio di vetro del diametro di dieci pollici, ed impiegai da nove a dieci giorni a tagliarlo e levigarlo, pronto ad esser parabolizzato ed inargentato. Feci questo lavoro a mano coli' aiuto dello smeriglio, ma senza tornio; ed adoperai da ultimo il rosso invece dello smeriglio per lisciare il vetro, finché potei veder chiaramente la mia faccia nello specchio. Allora inviai il disco/ di otto pollici e tre sedicesimi al signor Giorgio Calvers di Chelmsford per far cambiare la mia curva sferica in una curva parabolica e per inargentare lo specchio al prezzo di cinque sterline; montai il disco nel mio tubo in legno, ed il foco era di dieci piedi. Quando tutto fu in punto provai il mio strumento nel cielo, « trovai che aveva una buona potenza di definizione. Il diametro dell'altra lente che ho fatta, è un po' inferiore a sei pollici.