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Io brigante

Carmine Crocco Donatelli
Tipografia G. Grieco, 1903, pagine 98

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   Le spie che avevano servito S. M. Francesco II, cambiando bandiera non cambiarono mestiere; i parenti di Don Vincenzo C... ebbero paura che la mia presenza in Rionero potesse portare danno alla tranquillità delle loro famiglie; i fratelli del signorotto, da me ucciso perché cercava sedurre mia sorella, si unirono anch'essi agli altri e tutti uniti vollero la mia rovina.
   Vivevo tranquillo in paese da due mesi, sicuro di avere ottenuto una tacita grazia pei delitti prima compiuti, quando nel novembre 1860 fui segretamente avvertito, esservi per me un mandato d'arresto, spiccato dalla regia autorità giudiziaria.
   Compresi il pericolo che mi minacciava e senza por tempo in mezzo mi salvai, dandomi alla campagna. Ormai in me non rimaneva che odio e desiderio di sangue, mi ero cullato nella speranza di una riabilitazione, che forse, dato i miei istinti, sarebbe venuta meno da sè più tardi; essa invece venne troncata, non per causa mia ma per la infamia dei miei nemici, per cui crebbe in me il desiderio di vendetta e con esso il bisogno di vivere.
   Mi unii con altri, che si trovavano presso a poco nelle mie condizioni, e, scelto per dimora la foresta di Monticchio, armato di fucile iniziai le nuove gesta colle aggressioni di viandanti.
   La mancanza assoluta di soldati, lo scarso servizio fatto dalle guardie civiche, ci resero in breve temerari e baldanzosi, offrendoci mezzo ai ricchi sequestri, a taglie onerose, a guadagni abbondanti.
   Protetto dal terreno eminentemente boschivo, aiutato dai pastori e dai boscaioli del luogo, gente derelitta che traeva un'esistenza miserissima, la mia piccola banda crebbe di numero reclutando fuggitivi delle patrie galere, i contumaci alla giustizia, i molti renitenti alla leva ed i non pochi disertori del Regio Esercito. Ma coll'aumentare della forza numerica crebbero i bisogni indispensabili non solo all'esistenza, ma alla difesa personale, come più tardi si sentì la necessità di provvedere il materiale necessario all'offesa.
   Ed allora scorazzando per le campagne cominciammo a requisire cavalli ed armi; tanto che in breve comandavo una ventina di briganti bene armati e meglio equipaggiati, che già
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