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Io brigante

Carmine Crocco Donatelli
Tipografia G. Grieco, 1903, pagine 98

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   confiscati, le case loro saccheggiate; a tutela dell'ordine pubblico venne creato un servizio speciale utilizzando gli uomini più fedeli della mia masnada, costoro dovevano con ogni mezzo, tener a freno i miei masnadieri, impedire che avvenissero scene di sangue, pena la vita ai trasgressori. E poiché l'esempio era indispensabile, ricordo di aver pubblicamente fatto fucilare, un tale di Atella, reo di aver saccheggiato la casa di un reazionario.
   Utilizzando le armi requisite a Venosa e quelle sequestrate in Melfi nonché i cavalli raccolti per via, ordinai tutta quella massa scomposta che mi seguiva, ripartendole in centurie, agli ordini di un capitano, ed in reggimenti sotto il comando di colonnelli.
   Due centurie erano a cavallo sotto gli ordini di un maggiore.
   Ma purtroppo non potetti godere a lungo gli ozii di Melfi in quantoché venni informato che da Bari, da Potenza e da Foggia erano in marcia, contro di me dirette, numerose colonne di truppe regolari. Compresi ben tosto che, se mi era tornato facile col mio esercito di predoni, affrontare le milizie civiche, ed attaccare città indifese e preparate alla resa, mi sarebbe però stato impossibile combattere all'aperto contro truppe regolari, munite di artiglieria e cavalleria. Nè mi conveniva in conseguenza trarre meco tutte quelle persone che sino ad ora mi avevano seguito, per cui, dopo un'acconcia selezione tra i volontari, lasciai in libertà i meno utili e nella notte del 18 aprile, colle lacrime agli occhi e colla bile nel cuore, lasciai Melfi dirigendomi sul territorio di Avellino.
   Mentre le truppe del Re Vittorio Emanuele (un battaglione del 30° ed uno del 5° fanteria) il giorno 19 entrarono in Melfi, io assalivo il paesetto Carbonara, costringendo i cittadini a fornirmi viveri per la mia gente ed oro per la paga.
   A Calitri dopo fiera lotta contro i militi paesani, ebbi splendida vittoria e con forte taglia al comune ed ai proprietari, colmai le nostre casse, preparandomi una buona riserva di denari pei giorni di riposo.
   L'arrivo delle prime truppe regolari aveva sollevato gli abbattuti spiriti delle guardie civiche, onde le compagnie di militi già in via di sfacelo si andarono riordinando sotto il comando di arditi cittadini e diedero man forte ai soldati nell'opera di repressione.
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