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Io brigante

Carmine Crocco Donatelli
Tipografia G. Grieco, 1903, pagine 98

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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[ Testo della pagina elaborato con OCR ]

   «Caro Carminuccio,
   Non possiamo assolutamente accettare la fattaci richiesta; essa non solo ci compromette col R. Governo ma tocca il cuore ed il nostro amor proprio. E siccome ci troviamo ben forniti di cartucce e vogliamo provare la nostra polvere ed il nostro coraggio, così aspettiamo che ti faccia avanti coi tuoi pastorelli che noi ti faremo il piacere di ucciderli.
   Il miglior consiglio che noi ti possiamo dare è quello che tu vada via e presto, poiché fra poco verranno forze da Rionero, da San Fele e da Calitri, ti metteranno in mezzo e sarà finita per te e tuoi.
   Sindaco Blasucci».
   Dopo data lettura di questa lettera ai miei compagni, così dissi loro: «Giovanotti bisogna vendicare col sangue non solo il rifiuto, ma l'insulto, di averci chiamati pastorelli; chi ha fegato mi segua».
   Disposi quattro centurie sul fronte, che avanzarono furibonde sul paese, accolto da un fuoco di moschetteria ben nutrito ma poco diretto, mentre altri 200 uomini ebbero ordine di attaccare di fianco. I cavalieri lasciai a guardia sulla strada di Rionero coll'ordine di spingersi in avanti per assicurarmi in tempo da ogni arrivo di truppe; un'altra centuria la diressi sulla strada di Calitri collo stesso mandato. I rimanenti uomini agli ordini di Ninco-Nanco lasciai indietro per la riscossa.
   L'attacco fu simultaneo e terribile. In eterno onore di quei valorosi cittadini caduti, posso assicurare che disputarono palmo a palmo quella loro cittadella. Perduta la prima posizione avanzata; si appostarono sulla piazza; cacciati anche di là, presero posizione sul largo della chiesa e dopo aver sparato tutte le cartucce ingaggiarono una lotta corpo a corpo coi miei. Sopraffatti dal numero, tentarono ridursi alla torre, e trovata chiusa la via, si disposero a morire, quando le donne si buttarono piangenti tra i combattenti implorando pietà e grazia pei loro padri e pei loro mariti e figli. Sulla torre sventolò bandiera bianca, così la lotta finì, ma le vie erano seminate di cadaveri ed i miei si davano al saccheggio.
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