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Io brigante

Carmine Crocco Donatelli
Tipografia G. Grieco, 1903, pagine 98

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   e avuto notizie della mia partenza e della direzione presa, si pose all'inseguimento, sicura di sorprendermi nei boschi di Castiglione oppure in quelli di Monticchio.
   Le mie spie, dopo accompagnate le truppe fino all'Ofanto, mi informarono che queste avevano riposato nella località Scoria, da me lontana otto miglia di pessima via.
   Per meglio raffozzarmi nella posizione presa, pensai far costruir una palafitta, di circa 400 metri di fronte, a forma di mezza luna. Spiegato sommariamente ai miei uomini lo scopo della difesa, ne ordinai la costruzione ed in un attimo duecento scuri cominciarono a tagliare arboscelli, così che in poche ore io avevo fatto costruire un forte riparo pei tiratori, i quali rimanevano coperti di fronte alle nude praterie presso cui passava la Strada carrozzabile che da Melfi conduce a Napoli.
   Verso le due del mezzogiorno, il Sottoprefetto Decio Lordi di Muro Lucano, avuto il cambio, lasciava la città di Melfi per prendere la sottoprefettura di Eboli. Scortato da una compagnia di guardia mobile e da una dozzina di gendarmi montati, se ne veniva a cavallo per la carrozzabile, quand'io informato del passaggio, lo feci assalire da' miei cavalieri.
   Sorpresi da una brillante carica, i militari della guardia dovettero cedere le armi senza poter combattere, mentre il fortunato Decio si salvò a stento con due gendarmi, mercè la velocità della site cavalcatura. In quel conflitto caddero morti tre militi e sei furono feriti.
   Comandava la scorta un giovane luogotenente di San Fele e fu mercè sua se la guardia nazionale superstite, in mezzo a tanto desiderio, nei miei, di uccidere, potè tornar sana e salva in paese. Il padre di quel luogotenente aveva altra volta beneficiato mio padre, onde salvai la vita a lui ed ai suoi.
   Prima che si accomiatasse pregai l'ufficiale di riverirmi il comandante piemontese posto alle mie calcagna, e di avvertirlo che lo avrei atteso alla macchia di Toppacivita, di dove non mi sarei mosso per un po' di tempo.
   Ritornato in paese l'ufficiale narrò l'avventura occorsale poiché subito dopo ricevetti una lettera, concepita presso a poco in questi termini:
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