uomini, i bersaglieri ci avevano ucciso un compagno e ne avevano feriti sei; dei cavalli, sedici erano stati feriti alcuni di daga e altri da colpi di fucili; spedii i feriti al mio piccolo campo trincerato, poscia ci rassettammo alla meglio, stringemmo le cinghie ai cavalli, e, distesi in cordone, ci ponemmo in osservazione.
Un battaglione di guardia nazionale avanzò di fronte e giunto a portata di tiro aprì il fuoco; noi rispondemmo tosto ed ai primi colpi cadde, come seppi di poi, il figlio di mio zio, Michele Crocco esattore della fondiaria. La lotta era ingaggiata arditamente da ambo le parti, piovevano le palle ch'era un piacere a vederle smuovere il suolo asciutto, quando due compagnie strisciando al suolo giunsero non viste sulla nostra destra e ci attaccarono alla baionetta.
Quell'urto inaspettato scompigliò i miei cavalieri che a tutta corsa si ritirarono inseguiti dalla truppa.
Ma essendo i soldati a piedi e noi a cavallo tornò facile porci fuori tiro, poscia, utilizzando diverse capanne di pastori, ci ponemmo in agguato.
La truppa avanzando sempre celermente guadagnò in breve la distanza che ci separava, ed avuto sentore della nostra presenza dietro le capanne, cominciò a sparar colpi, dopo i quali al grido di «Savoia» venne all'assalto.
Ma l'astuzia e l'arte dell'inganno prevalse al valore. Una metà di noi finse ritirarsi e venne inseguita; l'altra metà girando da sinistra a destra, con rapido movimento piombò sul fianco della colonna e, rotto il centro, costrinse la coda a ritirarsi, mentre la testa veniva caricata dai miei, ritornati improvvisamente all'assalto.
Riavutisi dall'inaspettato tranello, la colonna si riordinò quando noi eravamo già lontani. In questo scontro ebbi il cavallo ferito da un colpo di baionetta. Certo Vito... della città di Avigliano, provincia di Potenza, dopo di aver combattuto contro di noi da vero leone, vistosi accerchiato, fe' atto di consegnare il fucile, e mentre un mio compagno gli si avvicinava per ricevere l'arma, egli con rapido movimento gl'immerse la baionetta nel fianco; a tal vista io, che mi trovavo vicino, gli feci fuoco a bru-
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