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Io brigante

Carmine Crocco Donatelli
Tipografia G. Grieco, 1903, pagine 98

Digitalizzazione OCR e Pubblicazione
a cura di Federico Adamoli

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   d'alberi con terra e paglia sopra giacigli abbastanza soffici, accompagnati talvolta dalle loro amanti. A rinforzo delle vedette appostate sul cocuzzolo di un monte, sulla cima di un albero, sull'alto di qualche diroccato castello, vi sono i cani, feroci mastini che fiutano la preda a distanza maggiore che l'occhio non giunge. I cavalli pascolano liberi nel folto del bosco riuniti a decine con cavezza e filetto.
   I feriti, gli ammalati del giorno, sono ricoverati nell'interno del bosco con abbondante paglia e qualche rara coperta. Sono curati con affetto, la pratica supplisce la scienza e l'arte: le ferite sono lavate con acqua ed aceto, i farmaci normalmente usati sono: patate, filacce, fascie, bianco d'uovo, olio di olivo sbattuto e foglie d'erba chiamata stampa cavallo. Può apparire ridicolo che la patata sia medicina utile, ma è proprio utilissima, almeno per noi briganti era riconosciuta tale. Le patate ben pestate danno un unguento latteo, che ha la potenza di trarre a sè il sangue guasto, la velenazione della polvere; esso ingranella la carne filacciosa, fa sparire il gonfiore e restringe lo squarcio. Per le ferite di punta e di taglio si usava olio sbattuto e foglie di pelosella, che si trovava abbondante nei luoghi aridi e montuosi.
   Pel rancio la banda è ripartita in gruppi ognuno dei quali è presieduto da un caporanciere; sul pendio meno ripido della posizione in luogo possibilmente coperto, perché il fumo non ci tradisca, si accendono i fuochi; poco lontano i cucinieri sono intenti a scannare capretti, scuoiare maiali, spennare polli e tacchini, e mentre altri tagliano legna per avere brace abbondante, la carne è pronta per essere arrostita.
   I viveri vengono requisiti nelle ricche masserie e spesso nei villaggi con arma alla mano; durante la notte si circondano le case e mentre alcuni tengono sequestrati i contadini, altri svaligiano le stalle, i pollai e le cantine. I denari per la paga vengono forniti dai signori reazionari e liberali, i primi con elargizioni spontanee i secondi forzatamente con minaccia in caso di rifiuto, di taglio di piante, incendii, devastazioni ed altri simili dan-
   II 15 agosto 1861, giorno dell'Assunzione, per festeggiare la vittoria avuta contro il presidio di Rionero, volli che ornassero il
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