Storia arcana ed aneddotica d'Italia di Fabio Mutinelli
PROLEGOMENI)
principio del secolo seslodeciuio i giganti, cioè i più grandi monarchi di Europa, calarono in Italia affin di contrastarsi con grosse arme il possesso delle provincie più belle e più ricche del paese. Alla comparsa di que' giganti che tutto, sotto il peso grave de' loro passi, soffogavano, schiacciavano, annichilavano^ in un tratto, e necessariamente, ces-savan le civili guerrucce clic, spaile le forze, reso avevano Malia povera e liacca, e per quelle interminabili e vergognose intestine inimicizie discorde ne'consigli, disgiunta nelle opere, varia nelle costumanze c pressoché dissimile nella stessa favella. Allo scoppio tremendo di quelle grandi e sanguinose pugne straniere rimanean gì Italiani per io più tranquilli e pacifici spettatol i, e da guerrieri indomiti trasformali i principi in mecenati generosi liberalmente accoglievano nelle reggie chiunque l'osse stato in alcuna scienzaj in alcuna arte, o professione eccellente; nè l'italica terra infeconda allora sì mostrava di personaggi in ragioni diverse dottissimi. Or 1' esempio dei principi ( e la munificenza loro è motivo sempre del fiorii-degli studii ) •bellamente seguendo i gentiluomini e i cittadini gareggiavan tra loro nel dare ospitalità a' virtuosi ingegni, nel festeggiarli e nel proteggerli, gareggiavano nell' amplitudine e nella bellezza de' palazzi, nelle sontuosità degli apparali, nella ricchezza ed eleganza de' passatempi, laonde e per questo, e perchè le italiane discordie, veramente degne di
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