Storia arcana ed aneddotica d'Italia di Fabio Mutinelli

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      do all' Olimpo, non vi avea in que' di, fra luti' i scrii e piacevoli sludii, arte che annoverar potesse maggiori coltivatori e seguaci quanto la poesia. Nobili, plebei, ecclesiastici, laici, uomini dì ogni età, di ogni condizione, sin anche principi è femmine, faceano della poesia una piacevole occupazione, o un dolce sollievo alle più gravi lor cure; e se altro fruito dallo studio della poesia còlto non avesse li Italia oltre è' Orlando furioso di Lodovico Ariosto, e la Gerusalemme liberala eli Torquato Tasso, questi due soli poemi, romanzesco il primo, epico 1' altro, bastalo avrebber di fermo a farla superba, e a rendere gli autori loro immortali. E per ciò posti subito tra le sferre i Reali di Francia dell' Altissimo, il Buovo di Anto-n«, 1' Orlando innamoralo del Boiardo, e il Morqanle, del Pulci, non era dolio nè artigiano, non era fanciullo nè vecchio che si contentasse di aver letto più d' una volta 1' Orlando furioso e la Gerusalemme liberata, e le stanze loro divenute il ristoro dello stanco pellegrino, canterellate eran da lui affin di render minore il fastidio del caldo e della lunga via. Ma nel medesimo tempo, doniinalrice cosi la poesia sopra tutti gf ingegni e sul pubblico gusto, amando essa per sua natura il mirabile, usando la favola, esagerando la verità, le tradizioni, le opinioni, e nuovo epicureismo essendo qiteli amore, e più che amore quelle scellerate laidezze cantate e celebrale ne' versi, disseminando andava la poesia., siccome oggidì certi romanzacci, da cui donne e putti rilraggousi col capo stordito, cogli occhi stanchi, e colle gote infiammale dalla tensione di tutta l'anima che si luffa in que' deliramente disseminando andava la poesia perniciosi errori, false idee, ridicole, e pagane superstizioni con guasto grandissimo e compassionevole della religione, della storia e del costume, e ciò per abbracciarsi quali storici monumenli que' ch'eran soltanto poetici capricci, difficilissimi poi a sradicarsi o perchè apportatili altrui gloria o lusinga, o perchè proletli da immagini religiose, o perchè in opere sacre depositali; di maniera che avvezzati gì' intelletti a quel mara-


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Storia arcana ed aneddotica d'Italia
Raccontata dai veneti ambasciatori (Volume Primo)
di Fabio Mutinelli
Tipogr. Pietro Naratovich
1855 pagine 382

   

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