Storia arcana ed aneddotica d'Italia di Fabio Mutinelli

Pagina (23/386)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      SSli lare ti Italia non era più fondalo sull'amor della pallia, né sul punto d' onore. Tale vita di pericoli e di bottino meglio somigliava a quella dei ladroni ( I ).
      l)i falli, come quietavan le guerre, non polendo più 1 soldati esercitarsi nelle armi, o pericolosamente nelle fazioni de'partigiani, conservala la ferocia dei cattivi guerrieri, e dismessa la generosità de' buoni, trasformali in banditi ed in assassini, e adoperali da*' grandi signori a vendicar le ingiurie loro privale, a desolar si facevano gl'infelici paesi, specialmente quelli degli Stali di Napoli, della Chiesa e della Toscana, l'innovellando le parti, le dissensioni e la rabbia del Medio Evo, e ogni sorla di nefandilà commellendo Nò pochi ciano, o spicciolati, ma grosse bande camminavano, e non uomini di basso affare, ma membri d'illustri famiglie avevano per capi e condollieri ; nò solamente infestavano le campagne, ma sforzavano anche le più grosse lerre. Il loro ardimento e furore trascorse tanl' oltre che in sino alle porle di Roma innondando, tenevano la città tutta sollevala d'auimo ed in perpetuo seuto.e. Meglio poi di qualsivoglia altro grande signore Alfonso Piccolomini di Siena, duca di Montemarciano, o Monlemar-chiano, possessore di grandi feudi in quel del Papa, clic riec-\ulo avea da natura un carattere violento ed impetuoso, fatto più IrisLo da una calliva educazione, e dagli eccessi ai quali si
      (t) Già sin dal secolo XIV esisteva questa razza iniquissima d'italiani e di stranieri, contro i quali è diretta quella sublime canzone del PetrarcaItalia mia, benché il parlar sia indarno. » « Né possono (dice il chiarissimo Guglielmo Manzi) meglio esser descritti di quello lo sono da quel maraviglio»» poeta. Egli, yero amatore della patria, ammoniva i suoi cittadini contro la mala fede e 1" empietà cu costoro. « Poco vedete e pam veder molto. » « Cftfe in cor venale amor cercate o fede. » Le discordie .... non facevano conoscere ai popoli queste verità, <*1 a questa sorte ili vili e scellerate milizie deesi la rovina dell' Italia, ed il giogo sotto cui fu oppressa dagli stranieri nel secolo decimosesto, vi,
      (Manzi: Di.ieorso .sopra gli spettacoli, le feste ed il lusso degV ! (aÀiani Ifl^ ,> 73 e seg. Noia ).


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Storia arcana ed aneddotica d'Italia
Raccontata dai veneti ambasciatori (Volume Primo)
di Fabio Mutinelli
Tipogr. Pietro Naratovich
1855 pagine 382

   

Pagina (23/386)






Italia Stali Napoli Chiesa Toscana Medio Evo Roma Alfonso Piccolomini Siena Montemarciano Monlemar-chiano Papa IrisLo PetrarcaItalia Guglielmo Manzi Italia Manzi Ifl