Storia arcana ed aneddotica d'Italia di Fabio Mutinelli
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uno che si chiamava di casa Paleoioga nato in Scio (I), altre volte frale di san Dominico, che in Germania era tenuto per un grande heresiarca. Questo dopo essere slato ostinatissimo sin al line, come fu finalmente vicino al Iuoco del palihulo dimandò tempo a chi 1' eshortava di riconciliarsi, et cosi fu coi' dolio alla pregione, nella quale però si liene che sarà fallo morire di morie violenta, ma non di fuoco vivo, reconcilialo che si Laverà con il pentimento delle cose, che ha professato. Era costui per tutta Germania conosciutissimo, el pratico delle corti di quelli Principi, per la qual cosa come di huomo famoso mi è parso con\eniente scrivere di lui. Li altri due morirono uno su la forca, come si dice, relapso, ma pentito, et l'altro come pertinace nel fuoco a poco a poco con una continua fermezza alla prescnlia di gran parte di questa città, un 30 XVIII Hahhiamo havuto la settimana presente in questa
'\583.le citlà tre giornate non ponto dissimili per il strepito, per il pericolo di qualche confusione et per le proN isioni latte di quello che sia solilo di essere in tempo di sedia \ acaule, et questo è avenuto per causa d' un accidente infelice a chi ha toccalo, del quale mi par conveniente che la Serenità Vostra ne liabhia notiIin. Il Governatore di Norcia, terra della Chiesa (2), diede notitia al Governatore di questa città, che qui si ritrovano due banditi da lui, che assni liberamente praticava-no per tulio, onde era conveniente che li facesse detenere. Et questo si dice che era la verità, ma che la causa del bando
(t) Jacopo l'aleològo, famoso eresiarca, nato verso il 15520 e discendente de' Paleologhi che sedettero sul trono di Costantinopoli. Dopo di aver errato alcun tempo in diversi paesi, fermatosi in Transilvania, successe nel IS69 a Giovanni Sommar nell' impiego di rettore del ginnasio di Clnusenbnrgo. Adottò allora i principii dei ISudnisti (cioè di Simone Budnee, o liudny, in lutino iìudmeus, capo d' una delle sette di unitarii, usciti dal seno della riforma), le cui conseguenze erano sì perniciose alla tranquillità pubblica, che lo stesso fausto Socino si affrettò di confutare. A richiesta di Gregorio Papa XIII, fu arrestato e condotto a Uonia.
(2) Nella delegazione di Spoleto, posta in mezzo gli Vpenuiui
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