Storia arcana ed aneddotica d'Italia di Fabio Mutinelli

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      Pietro introdotta al tempo di Gregorio 11, o di Gregorio IJ1. e prati-tate ancora da S. Leone HI, donde seguirebbe, che nel l.X secolo possa essere stata introdotta I usanza di mandar la Rosa d'oro; ina come semplice congettura, egli ilice, non giovare a stabilire I epoca della funzione. Indi il p. Besozzi riporta altre testimonianze, per le quali vi possa essere qualche analogia, tra rami delle l'alme benedette, che si mandavano a Principi nel IX secolo, e la Rosa d' oro ; m» pure queste chiama congetture. Riporta poi l'opinione di Lonigo, dotto maestro di ceremunie, che riconoscendo antichissima la cercmonia della Rosa d oro, reputa difficile trovarne 1' origine prima di S. Leone IX, e che non era in uso a tempo di Carlo Magno morto nel! 84 4 Convenendo gli eruditi, come d. Gio. Diclieh nel Dizionario sagro-Ii-lurgieo, che per trattare adequatamele questo argomento della Ross d oro deve preferirsi la lettera di Benedetto XIV, Quarta verlentis, del 24 marzo 1751 suo Bull. t. 3, p. 340, e nella quale loda la Storia del ricordato p. Besozzi, me ne gioverò anch' io, laonde riporterò altre sentenze sull origine della Rosa d'oro, non potendosi con sicurezza stabilirne il principio anche per testimonianza di Baldassari. che però confutò il Calvinista Mornay nel suo Mistero d'iniquità, in cui pretese, che Urbano V fosse autore del rito contro fatti incontrastabili, che vado a rammentare, per cui la sua asserzione tu eziandio impugnata tanto dall' Eterodosso Ospiniano nella sua Opera delle Feste, che da Gretsero e valorosamente nel Trattato De Uenedictione, t. fi cap. 40, t. 7 cap. HO di sue opere Sono concordi i molti scrittori sulla Rosa d'oro in narrare, che S Leone IX, del 1049 de'Conti di Dapsburgo della sovrana casa di Lorena," e già monaco benedettino secondo alcuni, per avere i di luì nobili progenitori ( ma nel testo del privilegio presso Cenni leggo, che ne furono fondatori i genitori Cgone e lleilwilgdis, ed ì Fratelli Girardo e Tigone defunti ) fondato in Alsazia nella Diocesi di Tulle il monastero di S. Croce, e passato a lui il diritto sopra lo stesso monastero, volle dargli la esenzione, sottoponendolo immediatamente alla S. Sede. Per memoria di questa libertà glJ impose il tributo e peso di mandare al Papa ogni anno, 8 giorni prima della quarta domenica di quaresima, o una Rosa d oro, o due romane oncie d'oro; prò salute animac meae, meon/inr/uc parmtum ibidem in Chi irio tuo Pomino vostro dar


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Storia arcana ed aneddotica d'Italia
Raccontata dai veneti ambasciatori (Volume Primo)
di Fabio Mutinelli
Tipogr. Pietro Naratovich
1855 pagine 382

   

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