Storia arcana ed aneddotica d'Italia di Fabio Mutinelli

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      una rosa d'oro lidia e fatla, o due onde il oro, volendola esso por-lare in mano la quarta domenica (li quaresima, e volendo ancora, che così si facesse da suoi successori : il che dimostra, essere stato 1 autore di questo rito. Benedetto XL\ , dichiarò ingegnosa tale interpretazione, ina non l'ammise, massime per la parola consuete, che non può significare il tempo futuro, ina solo quello passato; quindi conchiude : Ciò (là a conoscere, aver S. Leone 1\ voluto dire e detto, che essendo stati soliti i suoi predecessori di portare in mano la Uosa il' oro la quarta domenica di quaresima,—'voleva esso portare quella, che (lovea trasmettersi dal suo Monastero, e che lo stesso si facesse da' suoi successori. Il critico Gaetano Cenni, nel t. 1 ddJe Disserta-stoni stampite nel 1778, nella nona trattò: quandonam, quo autho-re, quave occasione romana in eccl. usurpati coeperit Benedictio ttosae attrae: quihusqite eam Benedictio rilibus el oìitn peracta sit et hodie peragatar. yuhuii non convenne nel sentimento di Benedetto XIV, ma segui (niello del p. Calniet, che fece istitutore del rito della Rosa d' oro S. Leone IX, per le spiegazioni date alle parole • fiosain factum sieut fieri soiet, cioè una rosa bella e fatta; ed alle altre, consuete portati, «on promettere a Pi'ohis, et siiccessoribus nostris. Ritenendo perciò, che ivi non si parli di consuetudine introdotta nella Chiesa Romana da alcuno de' Papi predecessori, ma di consuetudine, che cominciò ili S. Leone ÌX stesso, e-«ontiiiuò sempre ne successori, come seguì.
      Benedizione e r.rro della Rosa d'oroAvendo dichiarato con Benedetto XIV, che 1" autori! del rito della Busa d'oro è molto antico, essere stato introdotto molti secoli addietro, farne menzione S. Leone IX. come d' un rito prima (le) suo poniilicato introdotto, però non aversi «erta notizia del tempo preciso della introduzione, questo sentimento fu pure abbracciato dal celebre liturgico Catalano nel pubblicare I" opera delle sagre ceremonìe della chiesa romana, attribuita al Patrizi, e pubblicata dal Marcello, ed esposto nel lìb. 1.» tit. 7 c.ap. 3, de lienedictione fìosae § V e seg , di poi però fu pubblicata la dissei'azione di Cenni, die devi tenersi a calcolo, Il Pagi nel Hremario /ioni l'ani ni Ila \ita (li I rba-
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Storia arcana ed aneddotica d'Italia
Raccontata dai veneti ambasciatori (Volume Primo)
di Fabio Mutinelli
Tipogr. Pietro Naratovich
1855 pagine 382

   

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