Storia arcana ed aneddotica d'Italia di Fabio Mutinelli
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.tu Imi miti interpoiiilur. ut aii.rirtas lempi ralti. Iwiiu ml[fi:ninr. Un diernum mini officium Ioli/m tiU plenum laetitiai. lolum e./ulltilioiir rr.fcrtum, loti/.,, gaudio cumulahtm. Questa ragione vieni anche ani-,iiamente illustrata (la Durando, Rationale Dio. Of/ic.. JiU. (> c:ì]>. 57. da Casali De wteribus christ. rilibus, eap. da Rocca Opera l. I. cap. SI. Aurea Mona, regibus, ne magnatihus a summo Pon-lifìre benedirla in dono milhtulitr, qmd fiibi velini? da Quarti. />c Benedirtwnihm in partieuhiri. feri. É. Continuando ia spirituale allegrezza di questo giorno, fu savio e divoto pensiero dei Romani Pontefici 1' introdurre il rito della Rosa d'oro-ctiiv 4>i unge col balsamo-sopra cui ai pone anche il muschio per 1'odona.Àliugrezza, che. esprime il Papa nel benedire la Uosa. Egualmente sono esprimenti divota unzione i versetti, che parimenti recita il Pepa : Flou iste Chris!uni Regem mprimit. tic designai, qui de se ipso lo-(piiluK;, dirru-s : ego flos campirei liliiun convaUium. il fiore significa allegoricamente il Rostro Redentore, il Fiore dei campo, Verbo incarnato, che quasi trapiantato dal Cielo in terra, formò intorno a se un altro Eden o Paradiso terrestre,, più delizioso che il primo. /funiin ìiamque Regem non immurilo dici I tir denoìare, eitm ad hoc dpsiipiaudum a Maais figuraUter ohlalum pieri! Salvatori. ut per hoc Kax Regum, et Dominus Domiiianliiem monstrarelur. Additando, 1' oro, che Gesù Cristo fu Pie de' Re o Padrone de' Dominanti. supremo Padrone di tutte 'e cosa, il che^ anche si vide nel! o-blazione che gli fecero i Aiagi. Inoltre il fulgore e la preziosità di tal metallo, onde la Rosa è compost»,.adombrano aneern la Iure inaccessibile in cui abita,-ft»condo la frase apostolica, la sua divina natura. Significa l'odore, la gloria della di lui resurrezione, che fu. ed è la spirituale allegrezza di tutto il mondo, «ome'.scrisse Alessandro Sii, nel mandar la Rosa d'oro a Luigi S il, re di Francia: Odor autem kur jus (loris Resurrectionis ejus gloriam praefuuii al eie. Sane anfra-ctus, et eli mala omnium tcclcrum foedilate concreta taulus odor Dnminicae lìcsnrre.elionis aspersiI, ut nulla pars orbis alienali! se. ab odore iste scntiat, Ve! c.rpcrlem, sed omnes se gaitdeanl, odore hoc suamssimo spirilualcs ncguilias ni coelcstibus jam m'eisse. Ciò era stato anche detto prima da Eugenio ili, nella lettera coli» quale accompagnò il recalo della Rosa d oro ad Alfonso >11. Re di Casti-
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