Storia arcana ed aneddotica d'Italia di Fabio Mutinelli
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sma, per significare la carità, virtù fra (ulte le altre la più nobile. Si asperge e benedice con I acqua santa, essendo questo un elemento, col «(itale sono stati da Dio operati molti prodigi^ (sì nidi'antica, che nella nuova Legge. Utri misteri della Rosa d'oro benedetta, li riporta Sarnelli Lettere eccles. t. 0, lett. 22. Della Hosu d'oro.
Uditi erroneamente crederono contemporanea l'istituzione del rito della Rosa d'oro, e la sua benedizione, della quale niuna menzione fanno gli Ordini Romani pubblicati (la Mabillon nel Museo Italico. Marlene De Antiquitate eccl. diseipl. fa autore della benedizione Innocenzo IV, del 124t3, fondatosi nella sua vita, in cui si legge: Primus Rosata auream so lem ni caeremonia, ac riti hened'urit, eum-que canonicis S. Jnsti hospiiibus snis Lugdvni dono dedit. Ma Pagi nel già nominato Breviario nella vita d Innocenzo IV, IN. 28 gravemente dubita della fede dell'autore, non ritrovandosi fatta di essa benedizione memoria ne\\ Ordine Romano, di Pietro Amelio sagrista d'Urbano V, nel 1362. Si può vedere Francese'Antonio Mondelli: Se Innocenzo IT' sia stato il primos che abbia istituita, e benedetta la Rosa d'oro, e qual sia dello stocco d'oro l'origine? nelle sue Disscrt ecclesiastiche parte 2 pag. 55. Nel principio del secolo XV, fu introdotto il rito della Benedizione, al (lire di Benedetto XIV : Cancellieri invece, con Cenni afferma, che è posteriore a Nicolò V, morto nel 1455, e che la prima volta in cui fu nominata la benedizione è nel ceremoniale o Ritimm suddetto. Osserva pertanto Cenni, che siccome il vero autore di esso Patrizi era stato maestro di ceremonie 20 anni quando nel -1485 si ritirò a Siena a compilarlo, e dicendo che scriveva quanto nel suo ufficio avea veduto, chiamando consuetudine la benedizione della Rosa (1 oro; così gli feee crederne autori o Calisto III, o Pio II, o Paolo II, eoncludendo, che il rito della benedizione nacque dopo la metà del secolo XV, quindi prima di tale epoca le Rose (f oro non erano state benedette. Aggiugne, che l'eruditissimo Loliigo dichiarò, che anticamente la Rosa d'oro non si benediceva, ma si stima cosa buona (li farlo, perchè così viene ricevuta con maggiore riverenza da quelli a cui si manda, o si dona. Giulio II, nella lettera a Guglielmo Arcivescovo di Cantorbery, a cui mando la Rosa d oro da presentarsi ad Enrico \ III. Re d Inghilterra, scrisse, Millirnus mine ad eum Rnsam auream S. chrismate (allora adottato per quanto ho
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