Storia arcana ed aneddotica d'Italia di Fabio Mutinelli

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      riferito) delibatali!, et o(>lo ri fero musco aspersatii, nostrisque mani-bus, de more Romunorum Ponlijìcumbcmdiclam. Presso Cartari trovasi un bautta di Leone X, el» aocompagna la twismisriou^ della Rosa (I oro al Duca di Sassonia, in cui nuovamente,si parla della Benedizione: Saevytissimam auream Rosam li dominica S. quadru-gesimae a Nobis dirimute saneto delibutaw* ocìoriferoque musco aspersam», cum beuaJictìone yiposloMm^nt vetns est consuetudo, aliisque sacris adhihilis caerimonis. consecratam. Laonde tali Papi feewo chiara menzione della benedizione, come tuttora .si eseguisce». J parlandone, come d' una consuetudine antica, ^gpcrò non sembra improbabile il dire, die la benedizione fu introdotta Dell'accennato tempii, ,e avanti di Giulio Sii del 150.3 e del, successore -Leone X, che jJincltissero a farls^per rendere sempre più augusta e divota la sagra funzione: tutto venendo santificato col salutare-segno della Croce, colla preghiera «_£olla benedizione, il Catalano ^di parere, che il balsamo e il muschio furono .coevi ali istituzione della Rosa d'oro. ma essere più recente la benedizioney.che di, essa si fa colle preci, colf aspersione deli acqua santa e colf incenso,, riferendo tutta la be-J nedizione al Jtempo su indicato. Se'diversi luoghi citati del mio Dizionario descrissi la antica funziono*-come. I'attuale, nondimeno per i importanza dell argomento aggiugnerò qualche altra erudizione, e incominciando dai riti antichi dirò col p. Be.sozzi ¦.'Osi Patriarchio La-teranense*. apparato il Papa, e ornato colla mitra preziosa, in Camera dal Camerario, o Camerlengo, gli-weniva presentata la Rosa d'oro, genuflesso e baciandogli la mano, e dal sagrista il musco, e il balsamo d quindi uno dei cubiculari teneva la Rosa, fin che il Papa vi avesse infuso I uno e l'altro, e di poi la ripigliava, e tenendola colla mano manca per poter colla destra benedire il popolo, a cavallo si recava nella Chiesa di S. Croce in Gerusalemme ,( qual figura della celeste Gerusalemme, disse Innocenzo tìI )re vi cantava Messa. Ali introito, al Confiteor,-eir incensazione, il Papa dava la Ross (1 oro ni Cardinal Diacono, indi la ripigliava, e la riteneva finché non avesse compitilo il sermone ( sul pulpito, dicono Piazza nel Meno'oi/io, e Severano nelle Memorie) o discorso sui pregi misteriosi e morali del colore e odore delia rosa : di poi passava a dire quali hi' cosa sul vangelo corrente ( circa il sermone, questo ricordarono Benedetto canonico nell'ordine


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Storia arcana ed aneddotica d'Italia
Raccontata dai veneti ambasciatori (Volume Primo)
di Fabio Mutinelli
Tipogr. Pietro Naratovich
1855 pagine 382

   

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