Storia arcana ed aneddotica d'Italia di Fabio Mutinelli

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      rio XVI, sorpassa tutte quelle, che già possedette Venezia, sia per ricchezza, che per leggiadria di lavoro. Ciò confermò f aureo e] igramma latino dell'eccellente e benemerito liturgico rev. Diclich, che da lui poi voltato nel nostro idioma, dice cosi « Dalla rapida potenza dell'igneo elemento, e dal guerriero furore delle passate stagioni, rapirci vedemmo quanti esistevano di bionda rosa sagri doni, Gregorio nullameno ai danni ripara dello spoglialo tesoro, giacché questa sola per tutte importa le altre Rose. » Imperocché il foglioso ramo del rosaio (sono 42 oltre la grande nelle forme non minori delle naturali ) sorge da un vaso, che posa sopra un piedestallo di forma quadra ; in questo sono 4 leoni alati alludenti a quello di S. Marco, aventi in mezzo i' arma del Papa quelli, che sono di fronte, e sulla fascia del sottoposto zoeeolo, precisamente sotto allo stemma, si legge questa iscrizione : Rosemi auream Mi/slerii Insignem — Basilictie Patriarcahs S>. Marcì — Gregorius XI1, Pont Max. ]).}) — An. Domini MDCCCXXXHl Varii emblemi di arredi ecclesiastici decorano le 4 taoc.ie del piedestallo, essendo l ornato vaso abbellito di decorazioni, fogliami, rabeschi, e da una targa col cappello, e tre stelle, insegna de nobili Cappella-ri di Belluno, sovrastato donde nasce il ramo delle rose, da due colombe intiere, siccome parte dello stemma camaldolese, il quale è inquartato nel Pontificio. L'angelico Patriarca Cardinal Monico, che Ve-" nezia giustamente ancor deplora, ai 27 febbraio 4834 con quella maschia e fluida eloquenza, che eragli sì naturale, pubblicò colle stampe un editto, o lettera pastorale, che leggo diretta al clero e popolo di Venezia, nella quale celebrando le glorie di Gregorio XVI, -e le sue munificenze, per quella di paterna dilezione verso Venezia, e la patriarcale metropolitana Basilica di S. Marco nel dono della Rosa d'oro benedetta, questa lodò sia per l'importanza del dono, sia pel magistero dell'arte, e chiamò Regina de'fiorì. Quindi toccò qualche cosa dell'antica sua origine, della pontifìcia consuetudine di donarla,^ con unzione, de'suoi alti misteri, come della simbolica Rosa della Vergine Immacolata Maria (Regina si ne labe, originali concepta j e quale felice presagio dell'eterna e beata delizia. Manifestò poi, che Gregorio XVI, vieppiù impreziosì il materiale *ollo spirituale dono dell'indulgenza plenaria, da lucrarsi nel giorno di sua solenne inaugurazione, pel quale stabili I anniversario della consagrazione (non si può


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Storia arcana ed aneddotica d'Italia
Raccontata dai veneti ambasciatori (Volume Primo)
di Fabio Mutinelli
Tipogr. Pietro Naratovich
1855 pagine 382

   

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