Storia arcana ed aneddotica d'Italia di Fabio Mutinelli

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      H'ofa II a pag. IJÌ5.
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      Al Serenissimo Principe della Inclita Città di Veìnetia, fiolo diletto, e spirituale della nostra iiuiiltv.
      Gieremia per la Misericordia di Dio, Arcivescovo della Città di Costantinopoli, Nova Roma, et universal Patriarcha.
      Serenissimo Principe della Illustrissima et inclita Città di Ve-netia D. D. Nicolao da Ponte figliolo diletto et spiritual della Nostra Hunnltà la gratia, la pace, la misericordia, et ogni sommo et salutifero bene preghiamo dalla Divina Provvidentia alla Serenità Vostra. 11 Clarissimo presente Bailo il signor Gìo. Francesco Moresini è comparso a Noi personalmente, et ci ha pregato a nome di Vostra Serenità, et di tutta quella illustrissima Repubblica, aeciò fusse fatta da iVoi alcuna provvisione per causa della nova corretione dell anno, perchè le Chiese della Venezia, et nova Pioma insiememente potessero far le festività per cagione della pace tra gli universali Chrìstiani, ha inteso da Noi, che questo è impossibile, che si possi fare, havendoli particolarmente esposto le cause, che impediscono, et come divoto a Christo, che noi tenemo la Serenità Vostra^et amator della Nation Greca, et amator di tutto il suo Stato, el che porti aff'etione alli Greci più che qual si voglia altro Principe, habbiamo rìssolto di mandar anco le presenti nostre a Vostra Serenità per cagione di detta Pace, non essendo noi privi di ragione, che non conosciamo, quanti scandali potrebbono seguire per queste novità, onde habbianio deliberato taluna previsione, et mandarla con lettere nostre nella Grecia, et specialmente w*ll' Isola di Candia et altre Isole soggette a Vostra Serenità, per la qua! commetteremo a tutti li nostri suggetti, che siccome per i tempi passati quello che Sua Beatitudine della vecchia Roma per cagione di Pace ha scritto, et ordinato a suoi suggetti, che hab-bino ad osservar le loro consuetudini, così che questi della nostra O-riental Chiesa hahbino ad osservar li suoi propri et antiqui, e che li Latini non habbìno a disturbar li Greci, nè li Greci* li Latini, ma ciascuno vivi nel suo rito in santa pace, et carità unitamente V istesso Chrislo esaltando et glorificando, così che la nostra Orientai Chiesa


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Storia arcana ed aneddotica d'Italia
Raccontata dai veneti ambasciatori (Volume Primo)
di Fabio Mutinelli
Tipogr. Pietro Naratovich
1855 pagine 382

   

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