Storia arcana ed aneddotica d'Italia di Fabio Mutinelli

Pagina (246/386)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      244
      sare. Al loro partire furono presentati per deliberation dellEccelIen-tissimo Senato di 28 giugno di pani di seda, et oro per l'ammontar di mille Ducati. Questi Signori Giapponesi tutti quattro sono giovani, che il maggiore non passa 20 anni, hanno le faccie poco differenti l'una dall'altra, siccome s'intende,» che sono quasi tutti di quel paese; di carne alquanto bruna; sono benissimo creati, et ornati di nobilissimi costumi, molto modesti, et riverenti, et in tutto il tempo, che sono stati in questa Città, non si è veduto alcuna leggierezza, nè operatici) giovenile, sono devotissimi, et portano grandissimo rispetto a' Religiosi ; il giurno della Visitatone di nostra Donna si communicorono tutti quatlro nella Chiesa delli sopra detti Reverendi Padri del Giesù, il che fecero con tanta devotione, che il popolo, che si trovava nella Chiesa frequentissimo, restò con molta ediflcatione et consolatone, riconoscendo in questi il fervore, et la sincerità della primitiva Chiesa
      Tradizione Italiana della Carta lasciata dalli signori Giapponesi.
      Con 1' agiuto, et favor del signor del Cielo, che ha creato tutte le cose, et di Giesù Christo suo unico figliolo, et Redentor. Noi Ito Don Manciù Nepote del Re di Fiunga, Ambasciator del Re FrancescoBungo, Cmgiva Don Michiele, nepote di Don Protasio Re di Ari-ina, et Cugino ili Don Bortolameo Principe di Voniura, et loro Ambasciatore, Nataura Don Giuliano, et Fara Don Martino, Baroni nel degno di Figlen siamo venuti dalli Regni del Giappone a Roma, consumando il spacio di tre anni per venir in nome dei detti Re, et dei Ghrwtiaui ili quel Paese a basciar li piedi al Sommo Pontefice, et renderli la debita obbedicntia. Finita la nostra ambascieria, et ritornando ai nostri Regni, non habbiamo voluto lasciare di vedere la meravigliosa, ci invita Città di Venctia, la qual havendo superata la nostra espettatione, et in essa ricevuti honori, et segni di benevolentia, che dalla Serenissima Repubblica Venetiana si potevano sperare, ne è parso cosa ragionevole lasciarle questa scrittura per memoria nel tempo da venire, in fede che mai ci scordaremo dell' amor clic ne ha mostrato, et Helle cose rare, che qui habbiamo viste ; et se Sua Deviti* Maestà resterà serviti, che rivediamo il Giappone, faremo, che Vene-


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

Storia arcana ed aneddotica d'Italia
Raccontata dai veneti ambasciatori (Volume Primo)
di Fabio Mutinelli
Tipogr. Pietro Naratovich
1855 pagine 382

   

Pagina (246/386)






EccelIen-tissimo Senato Ducati Signori Giapponesi Città Religiosi Visitatone Donna Chiesa Reverendi Padri Giesù Chiesa Chiesa Italiana Carta Giapponesi Cielo Giesù Christo Redentor Ito Don Manciù Nepote Fiunga Ambasciator Re Francesco Bungo Cmgiva Don Michiele Don Protasio Re Ari-ina Cugino Don Bortolameo Principe Voniura Ambasciatore Nataura Don Giuliano Fara Don Martino Baroni Figlen Regni Giappone Roma Ghrwtiaui Paese Sommo Pontefice Regni Città Venctia Serenissima Repubblica Venetiana Helle Sua Deviti Maestà Giappone Vene-