Storia arcana ed aneddotica d'Italia di Fabio Mutinelli
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J\el Voi. I. pag. 194 e XXXV, pag. 189 del Dizionario narrammo come Bresea per aver gridato opportunamente acqua alle corde, che s'incendiavano per 1' attrito ( il Cancellieri disse," che le corde furono sostituite ai-cerchi di ferro, che nella prima operazion^restaro-no o storti, o spezzati ) non curando la pena di morte decretata a chi rompeva il silenzio neeessario, e voluto dal! architetto, in veee'di castigo n ebbe in premio da Sisto V, la privativa, estesa ai discendenti, di provvedere le Palme, al Palazzo Apostolico, il titolo di Capitano onorario al Capo della famiglia, ed il diritto d' innalzar bandiera pontifìcia al bordo del suo bastimento 11 Bresoa, come Capitano di un bastimento genovese non ignorava, che le gomene poste verticalmente si restringono quando vengono bagnate, e naturalmente alzano il peso, che è loro raccomandato, con che Impedì la rottura dell' obelisco, e lo schiacciamento degli operai. Sembrò a qualcuno, che il suggerimento di bagnar le corde fosse dato non perchè le funi per 1' attrito negli sforzi si accendessero, ma perchè-aon essendo stato ben calcolato 1 allungamento loro cagionato dal peso, ed il canape bagnato restringendosi, ed accorciandosi, questo raccorciamento veniva a compensare l'allungamento, e le corde così ridotte alla, conveniente lunghezza portarono a felice compimento la grand opera. Il Fontana trepidando pel successo, per le minacce «di Sisto V, e per la forca piantata sulla piazza per chi avesse sturbato 1' operazione, teneva pronti i cavalli a porta Angelica per fuggire; ma per la felice riuscita ebbe dal Papa 5000 scudi d' oro, una pensione di 2000 scudi trasferibile ai suoi eredi, dieci cavalierati lauretani vacabili, tutto il materiale servilo nelle operazioni, che si valutò più di 20 mille scudi; lo creò cavaliere dello speron d oro e nobile romano, ed in suo .more coniaronsi due medaglie. Secondo i conti riprodotti dal Fea Misceli, t. II, pag & il trasporto, e l'innalzamento di quest' obelisco costò al tesoro pontificio 37,000 scudi, oltre -10,812 libbre di metallo per gli utensili, e ornamenti, opert di Orazio Censore, e Domenico Ferrari, tranne i leoni di Prospero Bresciano. Alcuni col Bonanni, De Tempio Sfaticano, hanno creduto, che Sisto V, avesse collocato nella Croce una particella del Santo Legno ai 26 settembre -1586 perchè concesse 1' indulgenza perpetua di dieci anni, ed altrettante quarantene a chiunque, passando avanti l'obelisco, la venerasse, recitandovi un Pater,
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