Storia arcana ed aneddotica d'Italia di Fabio Mutinelli
re. — XIX. Uuanlunque per molti anni cardinale, pure lo stesso Granduca non concorda troppo con Roma. — XX. Lodevole esempio di a gricola industria m una siccità, e aneddoto del duca di Wirtember-ga. — XXI, Matrimonio di Maria de' Medici con re Enrico IV di Francia ; trattati preliminari e avvenimenti diversi. — XXII Preparativi per gli sponsali — XXIII. Gli sponsali e il battezzamelo contemporaneo di due figliuoli del Granduca. — XXIV La partenza di Maria de' Medici. — XXV Suo arrivo e solenne ingresso in Francia. — XXVI. Primo incontro di Maria de'Medici con re Enrico IV. — XXVI1. — Le nozze. — XWIII. Galanteria del re verso alcune gentildonne italiane, ma in quello non si vorrebbero tanti italiani ospiti in Francia.
I. I nulo beri matina il desinare di queste Altezze . . "iiune essendosi esse retiratc alle loro stanze, fui poco dapoi introdotto alla Gian Duchessa (1), colla qual, da poi presentate le lettere di credenza, et rallegratomi del felice stato di salute nel qual la trovai, fcci 1' ulfitio di complimento, drJ mi è commesso, con quella ctficacia che si conveniva, per renderla certa della continuata bona volontà di quella serenissima Repubblica verso di Lei, et del desiderio grande che la conserva d' ogni sua maggior prosperità et essallatione; al qual uffi ciò, che le fu sopra modo carissimo, corrispose l'Altezza Sua con tanto vivo affetto che veramente si comprendeva che le parole venivano dall' intimo del cuore. Ma perchè temeva che potesse sopra venir il Gran Duca, disse, secretano (2) riser-vamo questi ufficii di complimento ad altra occas one più comoda, et pariamo di gratia di quello, che importa bora, perchè vi giuro per la vita d' una figlia et d! un figlio che ho, che da poi che naqui, ( et pur ho havuti dei travagli ) non ho sentito il maggiore di quello, che sento da poi che sono na-sciute queste occasioni di qualche poca alteralìone (3); et siaci) Bianca Cappello
(2) I) Bonrizzo, abbenchè incaricato di una particolare e straordinaria missione, apparteneva all' ordine dei segretarii, e per ciò non era patrizio
(5) Cioè tra il Granduca e la repubblica la quale voleva interdetto assolutamente, clie le galere di Toscana avessero a correre i mari di Oriente,
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