Storia arcana ed aneddotica d'Italia di Fabio Mutinelli
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te certo, elio mi senio partir l5 anima, 11011 polendo liaver in delle occasioni quell' autorità die vorrei, ma vi giuro quanto posso giurare, che ho già molle volle fatti ulficii tali, che sapendoli vi stupireste. Bla m fatti ho trovalo il Gran Duca m questi negolii assai durOj Belli quali anco a me presla poca credenza; con tutto ciò non manco giorno et nolle di far quanto posso, come non mancherò anco per 1" avenire conoscendo, clic oltra per il rispetto di quella serenissima Repubblica, alla quale per tante cause mi conosco et confesso obh-gatissnna serva et schiava ( accompagnando queste parole con lacrime ) si tratta anco di me; toccando io cod mano, che ogni maggior mia salisfaltione et grandezza depende et de-penderà sempre dalla vera unione che sarà fra quella serenissima repubblica et il Gran Duca mio consorte; vedete, vi lio aperto il mio cuore, vi prego teucle, et fate tener il tutlo sccretissimo, come io le promessi che sarebbe fatto, El inteso poi Sua Altezza da me quanto havevo passalo col Gran Duca nelli negolii delle galee et nave Gaiana, disse, di gratia vi pre= go non scrivete a quei Signori Illustrissimi questa risposta che iiavete havula per cosa del tulio rissolula, perche andremo facendo delli altri ufiìzii per veder di stradar con miglior forma che si potrà delli negotn Et io le risposi, che non potevo mancar di rappresentar quanto havevo passalo, però, che lo farei con quella medesima destrezza et dolcezza, che veramente il Gran Duca haveva trattato meco; ci Sua Altezza soggion-se, vi prego fate anco fede a Sua Serenità della mia devotissima volontà, et del travaglio eh' io sento per queste occasioni; el assicurandole io, che se ben era benissimo nota alla Serenità Vostra la ottima disposinone dell'animo suo, non mancherei però di rinovar questa alleslatione ... ecco che so-pragionse nella stanza il Gran Duca, il qual presa da se una cadrega, el postosi a sedere appresso dove noi ragionavamo, cominciò a parlar meco de diverse cose piacevoli con molto, fuimanilà el lumilnrilà. Ma la Gran Duchessa che haveva tul-
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