Storia arcana ed aneddotica d'Italia di Fabio Mutinelli

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      scudi d'entrata, che riscuoteva da certi terreni posti ìn parte bassa in un luogo detto Ccrelo, li quali gli furono già comprati, et latti bonificare dal Gran Duca Francesco suo padre con spesa eccessiva. Di più si dubita, clic detta inondalione haverà causata penuria grande di tutte le cose nel stato, et ìn questa città particolarmente, essendo di già accresciuti di prezzo li vini, il grano et altre viltuarie, e temendosi di maggior accrescimento.
      A'xvi «ti Ultimamente questo fiume Arno uscito novamente daldecembre
      15S9. suo Ietto ha nel territorio di Pisa allagato gran quantità di terreni; per il che il signor Gran Duca si risolse di partire, già 4 giorni, per la cascina, luogo otto miglia discosto da Pi= sa, dove tiene molte entrate, per veder di far presto rimediare al danno, che ha causalo la presente inondalione, et sarà di ritorno questa sera l'Altezza Sua, o dimane alla più lunga.
      a'15 di m glia Altezza dall'Ambrosiana se ne passò alle cacciofebbraro
      di Cereto (l) dove s'intese che s'era fatta occìsione di sessanta cingieri, et che prima del ritorno speravano di amaz-zarne fino a un centenaro. Ila mandato a donarne qui, et in altre parti, essendosi degnata di favorire me ancora di uno di essi, havendomi anco per il passalo doi altre volle fatto di simili favori delle sue caccieL' altr' licri, se bene fu il giovedì sanlo, volsi ritrovarmi
      (i) Altri villerecci soggiorni dei gran duchi. MaCereto fumava ancora del sangue d'Isabella Orsini, sorella del gran duca cacciatore Imperocché invitata a quella villa da Paolo Giordano Orsini di lei marito, costui « fu lieto alla cenale più del solito lusinghiero, chiamolla nelle interne slanzOj nell'at-P atto di andarvi un subito terrore la prese; disse alla Freseobaldi, sua prima donna, ìnadonna Lucrezia, vado io, o non vado ? Entrata, fecesele incontro amorosamente il marito, e 1' abbracciava, e la stringeva con straordinaria tenerezza . . fra le maritali carezzo l'empio uomo, o piuttosto Aera bestia che uomo, le cinse destramente, senza che ella se n' avvedesse, il tenero collo con una corda a quest' uopo apprestata, poi subitamente la strinse, e la misera donna, lei dibattentesi alquanto spazio indarno, strangolò, » ( Botta ' Storia d'Italia, Libro XIV )
      1589. M. VA'il di aprile 1590.


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Storia arcana ed aneddotica d'Italia
Raccontata dai veneti ambasciatori (Volume Secondo)
di Fabio Mutinelli
Tipogr. Pietro Naratovich
1856 pagine 378

   

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