Storia arcana ed aneddotica d'Italia di Fabio Mutinelli

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      odcadere bon proposito di dir a Sua Altezza, che non sarebbe stato se non bene, eh' ella dovesse offerire alle Eccellentic Vostre di contentarsi che in cotesta città esse potessero fare conslituire, et tormentare anco il Piccolomini sopra quelli capi, et per quelle vie migliori paressero a Vostre Eccellentic; et che il Gran Duca con molta prontezza rispose, clic molto volonfieri voleva farlo, et darle in ciò tutta quella satisfattane che sapessero disiderare, ringratiaiulo il signor Gio. Batta, di questo avvertimento. Con che subito fece scriver una lettera al Residente suo presso Vostra Serenità perchè veuissc a farle questa offerta.
      Sabato ritornò da Livorno il signor Gran Duca, et io es- ^^^ seguii l'altro heri seco gli ordini che tenevo dalla Serenità Vo- (J5 stra, e Io ungratiai nel modo comessoini delF offerta che fece fare di far constifuire Alfonso Piccolomini sopra quelle costi che potessero esser desiderate di sapere. Disse Sua Altezza,, che da questa sua risohitione haverà potuto conoscer la Serenità Vostra quanto ella desideri il servizio di quella Serenissima Signoria. Disse di più, eh' esso Piccolomini fino a que-sfhora era stato male dell' arcobusata che haveva havuto nella spalla, onde non si haveva potuto cavargli con le carezze quello che si pretende, ma che da qui inanzi si procurerà di farglielo dire per altra via, et che quanto s'intenderà di momento me lo farà sapere, non potendo essere, che non liaves" se formalo progetto di qualche imporlantia, ci che fino a questa hora non si haveva potuto cavare da esso altro di consideratone, se non clic haveva dissegno di fortificarsi in certo castello presso Roma per assediare quella città.
      Il Piccolomini è stato ristretto, et si va essaniinando ho- i'ixmarzo
      ra con qualche rigore, dicendosi che si liabbia cominciato a 15W dargli delli tormenti, ma non sapendosi con verità alcuna cosa, tralaseierò per bora di dire quello che ne ragiona il vulgo.
      Alfonso Piccolomini lia fomite con la vita tutte le suemarzo
      pazzie, pero che sabbato passato, che fu alli 1(>, fu impiccato


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Storia arcana ed aneddotica d'Italia
Raccontata dai veneti ambasciatori (Volume Secondo)
di Fabio Mutinelli
Tipogr. Pietro Naratovich
1856 pagine 378

   

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