Storia arcana ed aneddotica d'Italia di Fabio Mutinelli
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signor Duca di Mantova lo andasse a levare alle sue stantie, ina finalmente fu accordato, che l'uno et I"altio si movessero et che 1' ambasciatore andasse alle stantie del signor Duca, incontrandolo alla porla della prima stantia, di dove s'inca-minorono al palazzo vecchio per levare il principe. La cerimonia fu, che partiti circa le 22 bore processionalnienle dal detto palazzo andorono lutti a piedi alla chiesa di san Giovanni Rallista (I), nella qual sola è solilo di balleggiarsi lutti li figli che nascono in questa città, et all'intorno di essa anche per alcun miglio. La compagnia fu ben ordinala, precedendo il signor Camillo del Monte generale di Sua Altezza solo a cavallo, poi h staffieri del Gran Duca e della Gran Duchessa, li paggi delli medesimi principi, la guardia delli Lanzi, tutti questi vestili con livree nove et ricche; fra la guardia cambiavano li gentihuomini di questa città, corlegiani di queste Altezze, del Duca de Mantova, dell'ambasciatore et altri; questi signori di corte, l'arcivescovo di Pisa con molti altri vescovi, et finalmente il signor Don Giovanni de' Medici, el il signor Don Virginio Orsino, essendo slato deputalo il signor Don Antonio a tener compagnia all' Illustrissimo cardinale (2). Dopo questi v'era il principe in braccio della balia, ch'era nel mezzo del signor duca di Mantova alla dritta, et del signor aniba-sciator cattolico alla sinistra, seguitandolo poi le dame di palazzo con forse 400 gentildonne dì questa ciltà et allre riccamente vestite, clic caminavano accoppiale insieme, el nel fine vi erano doi compagnie de' cavalli leggieri, le quali lutto quel giorno circonJorono il palazzo. Gionti alla chiesa, ch'era con ragionevole pompa parata, il signor Don Virginio prese •! principe in braccio, et lo portò dentro, dove mentre furono accomodate le gentildonne si sentì una suavissima musica con
(1) Antichissimo e magnifico tempio di forma ottagona^ e forse in origine dedicato a Marte, che sorge isolato dirimpetto alla cattedrale, e nel qual» e il fonte battesimale.
(°2) Sforza sopraccitato
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