Storia arcana ed aneddotica d'Italia di Fabio Mutinelli
bellissimi concerti, cessando all' liora il strepilo degli altri suoni clic precedevano alla compagnia. Si fece poi la cerimonia con honoralissima maniera da questo illustrissimo JNuntio.; et dal signor Duca di Mantova per nome dell' imperatore fu tenuto il principe cosi alla porta, come alla fonte, «il quale fu posto nome Cosimo, che averà doi anni alli 12 di questo illese^ con I' assistcntia del predillo signor ambasciatore per parte del principe di Spagna. Et dopo col medesimo ordine riloriioroiio tulli al palazzo vecchio, dove si ballò un poco, et. poi fu fatto un banchetto superbissimo a tutte le gentildonne in una gran sala con apparato veramente regio, al quale banchetto, che fu honoralo dall' illustrissimo cardinale Sforza, dal predetto signor duca di Mantova, et da tutti questi altri principi, et principesse, non volle essere il signor ambasciatore di Spagna, dicono perche non vi si ritrovò il signor Gran Duca, elio pur disse di haver la podagra, se ben quel giorno fu liiori per la città in cocchio, e tutti li altri giorni poi fu veduto a ballare. Il lunedi fu fatta la cerimonia della principessa, essendo stato tenuto il medesimo ordine, ma, dove il giorno inanzi andorono tutti a piedi, all' hora tutti li paggi delle Loro Altezze et h genlilbuomini, et signori della ciltà et della corte furono tutti a cavallo, et le gentildonne 111 cocchi et carrozze. L' illustrissimo cardinale (!) andò ad aspettare nella chiesa, dove per nome del Pontefice (2) tenne la delta principessa (.1) alla quale pur fece la cerimonia quesl' illustrissimo Nunlio, et le fu confirmnlo il suo nome di Leonora, che le fu posto già nel battesimo quando nacque et haverà questa
(1) Sforza.
(2) Clemente Vili.
(5) E il AI oro ni a P 97 del Volume LXV del suo Dizionario di Erudizione Siorico-Ecclexiaslica dice invece, che il cardinale Sforza levò in nome di Clemente ottavo « al sacro fonte Cosimo II granduca di Toscana, tìglio disua sorella » E inutile avvertire che Cosimo nasceva, siccome abbinili
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veduto, da Cristina figlia di Carlo terzo duca di Lorena, e che papa Clemente ottavo era di casa Udobrandini.
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