Storia arcana ed aneddotica d'Italia di Fabio Mutinelli
uAntonio (1) dei Medici, die voleva ch'egli pigliasse l'liabilo di san Giovanni, el la sera seguente fece andare alla Pel mia un nolaro, ci un giudice di Ruola senza far loro sapere la causa per la quale erano chiamali in quel luogo; et alle 4 hore della nolle si ridussero in una camera il Gran Duca, !a Gran Duchessa, Don Antonio, V arcivescovo di Pisa, il cavaliere Vinta et li sopra delli giudice et nolaro; et atteso il voto, che Don Antonio era per fare di povertà gli disse Sua Altezza, che dovendo cadere alla religione di Malta tutta la sua roba conveniva, che piullosto la cedesse all'Altezza Sua che gli era più congionlo che ciascun allro, et che gli haveva fatto tanto beneficio. Et fece rogare l'inslruniento di donalione dal nolaro, essendo presente, il giudice, giusla li statuii, per esser Don Antonio di minor elà, et I' arcivescovo di Pisa, et il cavaliere Vinta furono li testimouii. Mentre si faceva l'in-slrumento il Gran Duca ella Gran Duchessa consolavano questo giovane considerandogli, che cos. fosse bene di (are, el ho inteso, che li povero Don Antonio slava queto, et travaglialo senza rispondere loro mai ; nò disse altre parole in tutto quel spallo di tempo se non queste : Serenissimo Gran Duca io pensava il. non dover servire, nò obbedire mai ad alcun allro, che a Vostra Altezza, ma bora vedo che doverò obbedire al Papa, al Gran Maestro di Malta et ad altri; et il signor Gran Duca gli rispose^ che di questo non dubitasse perchè altri che Sua Altezza non gli laverebbero comandalo. El il giovedì mattina gli lu dato 1 habito nel medesimo luogo della Petraia con una Gran croce di Prior di Pisa, che per quanto si dice quando vacaràj non gli renderà 2ra scudi all'anno, ha-vendogli anco 1' Altezza Sua fallì riservare alcuni censi, o pa-
(1) Il figlio che Uianca Cappello (Vedi Voi, I, labro I, Parte II, § XIX) presentò, siQcome suo e del gran Duca Francesco, dopo di avere supposta una gravidanza o di aver fatto mostra di partorire. Don Antonio quantunque nato da sconosciuta plebea, fu ad ogni modo considerato da' Medici siccome membro della loro famiglia.
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