Storia arcana ed aneddotica d'Italia di Fabio Mutinelli
ivoNota D a pag. 38.
Illustrissimi et Eccellentissimi Signori et Padroni miei osservandissimi (1).
Tengo ordine dal diarissimo signor Proveditore et dalli Clarissi-mi signori Rettori di Verona che io debha oprarme per servitio di Sua Serenità che Ottavio Avogadro debba morire. In questa ora apunto ine venuto a trovare uno il quale se offerisse ha velenarlo tutte volte che gli si faccia proniesione de havere la taglia de li Xm ducati con li be-nefitii de li bandi de quali bandi et taglia vole che io gli prometta et osservi senza loro impasarse de altro, et perchè io non posso prome-tere tal cosa senza la parola delle Vostre Signorie Illustrissime et Eccellentissime ho pigliato resohitione con questa farglielo snpere accio le me faccia dare quell' ordine che gli parerà, et questo tale che voi far questa cosa se obliga farmelo sapere subito ghi haverà dato il veleno a ciò io lo possa far saper al signor diarissimo nostro Proveditore al quale gli se dirà prima che mora che stia male da 20 vinti giorni a fine che si possa essere siguri che mora da questa morte; però sopra ciò non gli diro altro remetendomi al suo prudentissimo giu-ditio, ma la resolutione del sì ho del no sia quanto prima acio possa resolverla, ne ini ochorendo altro con ogni reverentia gli bacio la mano che Nostro Signore la conservi et dia quanto le desidera.
De Lignago il di 525 giugno -1583.
Di Vostria Sig.rie Ilhist.mc et Eccellent.me.
Devotissimo servitore.
plkrc.oyi'e gadltio.
(1) La lettera è diretta a'Capi del Consiglio de' Dieci,
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