Storia arcana ed aneddotica d'Italia di Fabio Mutinelli
USpredetti si potranno facilmente vedere nuovi movimenti, perché la giuWilia fatta la settimana passata, come scrissi, se ben parve che ne fosse un principio, in effetto fu per lì eccessi da me narati, ma che però sono separati da questo caso; questa è cosa certa che ogni casa è ben provvista di arme. Questi giorni passati souo state vedute una mattina per tempo all'isso ad alcuni muri della città certe carte, che furono immediatamente levate, che dicevano : l'opuln diamo fine a quello che habbiamo principiato, et se il Viceré undera in collera che si apparta con li suoi Spaglinoli. Ma essendo queste cose di quel momento, che può dalla molta prudentia della Serenità Vostra esser benissimo considerato, non c'è chi ardisca parlarne; questo è stato però detto a me da persona di consideratione, che dice haverlo inteso da uno che le ha vedute. Si vanno risvegliando nuovi huinori che pctriano causar maggiori inconvenienti, però che il popolo si lascia intendere di voler 1' osservantia di alcuni privilegi! che dice essergli stali inter-rolli; e tra gli altri vogliono che essendo sei le Piazze di questa città le quali hanno cura delle entrate di essa, et di provvedere che vi sia alibondanlia di tutte le viltuarie, cioè cinque de' nobili che chiamano seggi, et una del popolo dove da molii anni in qua cadauna delle dette Piazze ha havuto una sola voce, hora vuole esso popolo, come dice, che gli sia concesso per li predetti suoi privilegi!, che la piazza sua sola habbia cinque voci, che sono (piante hanno tutti li seggi insieme, di maniera che quando uno dei seggi fosse colpopoloba-sleria a far ogni deliberalione. Questo non può esser sentito dalla nobiltà, et il signor Vicere procura che sìa ìimessa la trallatione ad altro tempo, perchè essendo il popolo mal animato contra li nobili, dubita di qualche nuovo et sinistro in-coinenientc. Si lascia anco intender il popolo di non voler pagar gabelle, et se ben sì sentano queste voci solamente fra la plebe, non havendo ardire il popolo ricco di aprir bocca, dubitando delle facoltà loro, tutta via s: tiene per fermo che
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