Storia arcana ed aneddotica d'Italia di Fabio Mutinelli

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      fino a) quarto: che celavano i riti loro con grande segretezza; che a certi statuiti segni si conoscevano fra di loro; ma in altri particolari assai erano diversi i Carbonari dai liberi Muratori; conciassiachè, siccome il fine di questi è (li beneficare altrui, e di banchettare se stessi, cosi il fine di quelli era 1' ordine politico degli stati, Avevano i Carbonari nel loro procedere assai maggior severità dei liberi Muratori, poiché non mai facevano banchetti, nò mai fra canti e suoni si rallegravano, TI loro principal rito in ciò consisteva, che facessero vendetta, come dicevano, dell agnello stato ucciso dal lupo, ì per agnello intendevano Gesù Cristo, e pel lupo i re, che con nìun altro nome chiamavano, se non con quello di tiranni. Se stessi poi nel gergo loro chiamavano col vocabolo di pecore, ed il lupo credevano essere il monarca, sotto il quale vivevano. Opinavano altresì, che Gesù Cristo sia stato la prima e la più dlustre vittima della tirannide, e protestavano volerlo vendicare con la morte dei tiranni. Così come adunque i liberi Muratori intendono a vendicar la morte del loro Jramo, i Carbonari intendevano a vendicar la morte ili Cristo. In questa setta entravano principalmente uomini del volgo, sulla immaginazione dei quali gagliardissimamente operavano, con vivi colori rappresentando la passione e la morte di Cristo, e quando nelle loro congreghe i riti loro adempivano, avevano presente un cadavere tutto sanguinoso, che dicevano essere il corpo di Gesù Cristo. Quale effetto in quelle na-politane fantasie sì terribili forme partorissero, ciascuno sei può considerare Erano i segni loro per conoscersi vicendevolmente, quando s' incontravano, oltre alcuni altri, il toccarsi la mano, ed in tale atto col pollice segnavano una croce nella palma (Iella mano 1' uno dell' altro. Quello che i liberi Muratori chiamavano loggia, essi baracca chiamavano, e le assemblee loro col nome (li vendite distinguevano, ai Carbonari veri alludendo, ì quali scendendo dalle montagne andavano a vendere il carbone loro pei mercati in pianura. Sentivano, come abbiamo detto, molto fortemente di repubblica : niun altro modo di reggimento volevano, che il repubblicano, ed 111 repubblica già si erano ordinati apertamente nelle parti di Catanzaro sotto la condotta di quel Capobianco,-*he abbiamo sopra nominato. Odiavano acerbamente i francesi, acerbissimamente Murat per esser francese e re, ma non per questo erano amici di Ferdinando, perchè piuttosto non


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Storia arcana ed aneddotica d'Italia
Raccontata dai veneti ambasciatori (Volume Secondo)
di Fabio Mutinelli
Tipogr. Pietro Naratovich
1856 pagine 378

   

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