Storia arcana ed aneddotica d'Italia di Fabio Mutinelli

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      corte, et il popolo della città in compagnia, che hanno mostrato tutti estrema consolatione. Ha latto ancora V Altezza Sua sharar 1' artiglieria, et ordinar fuochi per questa notte ; et mi ha detto che manderà il conte di Avignano, priucipalis-simo cavaliero, per rallegrarsi in nome suo con la Serenità Vostra, et per ringratiarla dell' honorc che gli ha fatto dandogli dell'Altezza che gh è stato gratissimo quanto dir si possa. Disse poi, che la sua galea persa, poco importava et che si rendeva certo che Vostra Serenità gli Caria gralia di qualche altra di quelle prese del Turco, più per honore del suo Generale che di altro. Ritornato a casa trovai molti soldati et poveri della città che tu' havevauo svaligialo la cantina, et il granai o con lulla la provvisione di quesl' anno ; il che però mi è stato carissimo meritando s> gran vittoria maggior cosa di questa. Dopo desinare sono slato da Madama (1) ancora, havendo mandato questa mattina il segretario a darle la buona nuova. Ha mostrato l'Altezza Sua quella consolatione che si cornicile, et dicendole io, che questo è il tempo che il Re Chrislianissimo potria entrar in lega contra questo comun nemico, mi rispose; voglio hoggi scriver con ogni efficacia alla Regina madre (2), et so che farà qualche conto delle mie parole, perchè si risolvi a far un corpo d'armala, et mandar monsignor d' Angiou a questa impresa cosi hono-rata, mostrando sentir questo negolio coti tutto il cuore. Mi si accresce ancora la consolatione con l'intendere quanto valorosamente si sia portato mio fratello (3) in combattere co-
      (t) La duchessa, ed era Margarita ui Francia figlia del re Francesco I, e «orella di Enrico II, nata il 5 giugno 1523, e maritata col duca Emma-nuele Filiberto il 9 luglio 1589. Coltivava questa principessa le lettere, valentissima era nelle due lingue greca e latina, proteggeva ì poeti e i letterati, attirando nella Università di Torino i più famosi giureconsulti, e nulla, trascurando per rendere quello Studio il più florido d'Italia Cortese, ed ele-tnosiniera meritò il soprannome di madre de' popoli.
      (2) Caterina de'Medici.
      (3) Nicolò Lippomano, il quale comandava la galera — Un braccio con


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Storia arcana ed aneddotica d'Italia
Raccontata dai veneti ambasciatori (Volume Secondo)
di Fabio Mutinelli
Tipogr. Pietro Naratovich
1856 pagine 378

   

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