Storia arcana ed aneddotica d'Italia di Fabio Mutinelli
I22Get fà professione di non esser manco divolo di codesta Eccellentissima Repubblica di quello che è del suo principe naturale, dal quale è cosi slimato che sopra le sue spalle ha posto lutto il peso del governo del suo stalo. Mostra hora il signor duca grandissima consolalione di dover far questo viaggio, et non solamente a me, ma anco a monsignor Noncio ha dello, questo non esser tanto per rispetto di soddisfar all' ardentis-simo desiderio che moslra haverne il Re Christianissimo che lo ha forzato a fare quello che non voleva in nessun modo, anzi di che haveva fallo deliberalione in contrario, quanto per haver di nuovo occasione di far riverenza a Vostra Serenità et a tutti codesti Signori Illustrissimi. Mi ha detto haver convenuto condcscender al voler del Re poi che per tre inani di sue lettere, scritte et all'arrivo et al partir suo di Vienna, et in viaggio per Venetia, gli ha fallo sapere la sua ferma deliberalione di non voler uscir dello sialo di Vostra Serenità se non si consigliava prima con 1' Altezza Sua, et per ciò lo (laveria aspettalo quanto bavesse voluto, volendo al lutto sopra il suo consiglio deliberar del suo viaggio, pregandolo in questa occasione a non mancargli con infinite allre parole piene di confidenza et di osservanza che hanno havuto forza di farle mutar opinione et di farle consentir al desiderio di Sua Maestà quanto all'andar a ritrovarla a Venetia, ma quanto al consigliarla continuava sul primo proposito, et che pur quando lo sforzasse, come veramente dubitava, le. proponeria sempre diversi partiti, quelli però che giudicheria più sicuri, lasciando poi Sua Maestà risolversi da lei, o con altri che le paresse. Di questa sua andata ne ha dato conio alla Maestà Sua per corriero espeditote a posta sabato passalo, che fu a' X, per il quale pregò ancor me a darne conto alla Serenità Vostra, come feci. Et questa mattina Sua Altezza dopo haver-ini detto, che non voleva per questa fiala incomodarmi, ma che facessi compagnia a Madama la quale haveria havuta occasione di darmi ogni di conto delli favori che ricevcria in
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