Storia arcana ed aneddotica d'Italia di Fabio Mutinelli

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      alle sue, ma non però tanto avanti come prima. La sera sul lardi s'incomincio la festa, qual durò quattro hore, e venuta l'hora del mangiare ciascuno si ritirò a cenare separatamente, et dopo cena si rinfrescò la festa per un altro gran pezzo, sempre presente la Maestà Sua: poi tulli si rilirorono alle loro stanze. Circa due hore appresso scrivono, che Sua Altezza (avvisala, come sì crede, da Sua Maestà ) spogliala, andò colla veste di notte, accompagnala dalli signori Giovanni BallistaSavoia, conte Martinengo, monsignor de Lini, el monsignor de Lullino, verso la stanza preparala per la consnma-tion del matrimonio, et fu incontrata da Sua Maestà, la quale, havendole dette alcune parole all' orecchia, le diede la chiave della stanza ove era la duchessa, et si ritirò. Et Sua Altezza, parimente licentiati i sudetti signori, havendo aperta la camera, non vedendo persona alcuna, s'accostò al letto, e tirata una cortina ritrovò la sposa, a canto alla quale si pose. La maltina seguente comparve il signor duca molto allegro, et tutti li suoi andorono a baciargli la mano, et a rallegrarsi seco. Quel giorno, che fu il martedì XII, dicono, che la Serenissima Infante, sposa, non fu veduta da alcuno, ma la sera andorono ambedue li Serenissimi sposi insieme a una finestra delle loio stanze per vedere un poto di carosello, essendo però Sua Altezza andata l'istesso giorno, dopo il desinare, alle slanze di Sua Maestà, dove stette circa due bore con esso lei molto famigliarmente, accompagnata da molle burle che lì diceva don Diego di Cordova Gran Scudiero di Sua Maestà, Il giorno seguente, XIII, Sua Maestà e tulle le Loro Altezze andorono a messa alla chiesa di santa Engratia (1) padrona di quella città et devotissima per esservi sepolti molti migliara di sanli martiri, e volse Sua Maestà, che Sua Altezza stesse presso di lei solto il suo baldachino con le Serenissime Infanti, et «
      (t) Engracia o Encratìde, martirizzata, con dieciotto compagni, in Saragozza imperando Diocleziano.


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Storia arcana ed aneddotica d'Italia
Raccontata dai veneti ambasciatori (Volume Secondo)
di Fabio Mutinelli
Tipogr. Pietro Naratovich
1856 pagine 378

   

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