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Storia arcana ed aneddotica d'Italia di Fabio Mutinelli
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ìi Saragozza. . , Vincenzo sara tardo volendo la Macsta bua far la santissima Pasqua m un monastero di frati poco discosto da Lerida in Catalogna, ha\endo rimesso per hora l'andare a Monserralo (1) per causa di molle infermità che sono in quel loco. Il Duca (2) ha lascialo opinione di se non più di Piemontese ma di Spaglinolo, pcichò in tutte le cose ha voluto imitar la maniera del Re, il che gli ha levalo quel nome di Immano, et piacevole clic prima riteneva, havendolo mutalo in grave et molto severo. Con questi Grandi ha trattato non compitamente con loro salisla-tione, li quali veramente per dar gusto al Pie, et a tutta la Corte hanno fatto quel molto che si può immaginare in livree ricchissime con spese insopportabili, in giostre, tornei et altre feste honoratissime. Oltre le quali cose tutte hanno poi voluto, nel licentiarsi, donar lionoralissimi cavalli a quelli signori del duca che hanno hospitalo nelle loro case. Alla Infanta maggiore, al principe, et alle dame di palazzo Sua Altezza ha donalo in gioie, et panni d'oro il valsente, dicono, d scudi sessautamillc, in maniera che, essendogli mancali li denari, ha convenuto per far tante spese valersi da un mercante dì scudi 25 mille coli'interesse del X per cento in quattro mesi, tal che sin' hora, dicono, che ha speso intorno scudi J 50 mille. Et non porterà a casa (3) altro clic ricchissime ta-pezzaric, gioie et vestili, et dì danari non si parla, siccome anco pare, che di titoli, di prerogative et di giuriditioni, di che tanto si ragionava, non sarà altro , il che era molto ben (1) Montagna in Catalogna, ove trovasi un celebre monastero di Bene*-«lettini (2) Da qui sino severo il dispaccio è in cifra (3) Ricomincia la cifra |
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