Storia arcana ed aneddotica d'Italia di Fabio Mutinelli
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signor don Amadeo fratello di Sua Altezza, chiamalo da lei ultimamente in Consìglio, el ricercato del parer suo nel tiegolio di Saluzzo, disse non restar a lei miglior partito. che quello della subila reslìtulione del Marchesato a Sua Maestà Queslo parere non solo non si confece punto con quello del signor duca, che guardò di traverso il fratello assai ; ma la mallina appresso gli fò dire anco per un suo cameriero^ che mai più non parlasse in quella sostanza. Resta per ciò questo signore travaglialo oltre modo, trovandosi in questa declina-tione d' afl'ello presso Sua Altezza, in iscarsezza grandissima di danaro, stante la perdita di quelli luoehi in Savoia, el senza rimanerci nel mezzo di tanti bisognij adoperalo iu alcuna cosa da lei» Alla quale arrivò hiersera monsignor di Raconigi, slato alieno fin a quesl' hora dai negocii del signor duca et da questa corte; \cnulo a posta, siccome egli dice, per isgannare Sua Altezza, el morirle a canlo. se bisognasse, con la spada ni mano. Fra tanto e stalo qui delto, che il Fuenles (2) non tiene nè comodità, uè ordine di mandare a Sua Altezza altri soldati spagnuoli. Da che prende occasione alcuno de! niini-slri di lei, venir dicendo clic hora ch'ella si trova addosso un' armata regìa (5), el che le vengon meno gli aiuti, può con suo honore rimettere il Marchesato, il che non poteva, nè le conveniva eseguire mentre fu in Francia, nè tornata di po rn alcun tempo. Ad aicuuo, che Ila considerato a Sua Altezza le forze de< Francesi, et ì pencoli nei quali posson ridurle con l'armi c'hanno già ne'suoi slali5 ha ella fatto risposta, che monsiguor di Pcrnon ( ì), monsignore il colile di Luìson (sic)<
(1) Da queste parole siuo da lei il dispaccio è in cifra
(2) Governatore di Milano per il re di Spagna.
(3) Di Francia
(4) Esperuon Giovarmi - Luigi de Xogaret, de la Vallette duca ci' E-upernon, governatore allora della Provenza. E noto che questi era nella carrozza d: re Enrico IV allorché quel gran piincipe fu assassinato, nè si riuscì di giustificarlo interamente dei sospetti di complicità dì tale delitto, fe,i fu «omo ingrato, ambiziosissimo, e d' insaziabile cupidità
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