Storia arcana ed aneddotica d'Italia di Fabio Mutinelli

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      MSgran pompa, che in tutto potevano ascender al numero di circa dico che per non venir a noia descrivendone il particolare di tutti, ne manifesterò solo alcuni dei principali e piti belli; dicendo prima, che il venerdì innanti, che fu li 1(> li clarissimi Fabio da Canale et Giovanni Mocenigo, gentiluomini, non meno onoralissimi che di molto valore; che dalla Serenissima Signoria ebbero carico di essi, gli fecero andare tutti alla Giudecca (l), e <[uivi da loro signori posti in ordinanza, datogli l'ordine, come e per quando avessero d' andare al lito del mare, e fu questo, che il suddetto giorno di domenica dovessero incamminarsi per quella volta, marciando prima tutte le fuste, poi li bregantini. palaschermi e barche armate dietro di esse a tre a tre, ma innanti di questi legni piccoli, quello dell' arte de' Tessitori di panni di seta, che camminasse solo senz altro compagno per avere fanò (2), et era assai bello, e vogava a dieci remi più veloce, il corpo del qual era tutto dipinto, et ornato d'una coperta a poppa d'un panno di velluto cremesino con una lama d'oro d'intorno tessutavi sopra, et alle costure similmente,-^con le sue frangie d'oro pur d'intorno, et di dietro per batticoppo (3) un altro panno di velluto cremesino conTistessalama,e frangie d'oro con un San Marco dorato nel mezzo, et un breve di sopra che (liceva: Tessitori di l'anni di Setacei ii suo fanò dorato bellissimo, in cima del quale v' era per insegna San Cristoforo. Le pavesate, coperte di damasco cremesino, invece di tappezzerie, con una lista della medesima lama, e frangie d oro con un San Marco dorato sopra,1"rt istesso breve : Tessitori di Panni di Seta, con sei targhe aminiate per banda bellissime, et di dentro altre tante alabarde fuori delle pavesate di velluto nero con sue frangie, et sei
      (1) isoia separata da Venezia da uno spazioso canale, detto appunto Canale della Giudecca, ed anticamente Vigano. In quei giorni la Giudecca avea molti monasteri e molte chiese, come pur palagli e case di delizia, ripa-randovisi, per fuggir le visite e le cerimonie, Michelangelo Buonarotti quando, nel 1529, abbandonava Firenze, che sarebbe stata in breve sotto la potestà dei Medici.
      (2) Ghiamavasi così il grande fanale di poppa delle galere capitarie. (Veggasi il mio Lèssico Veneto).
      ,M "Oiceasi, « dicesi, a Venezia batieopt> queir apertura nelle gondola, a foggia di finestrella quadrilunga, alla parte deretana del copertine


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Storia arcana ed aneddotica d'Italia
Raccontata dai veneti ambasciatori (Volume Secondo)
di Fabio Mutinelli
Tipogr. Pietro Naratovich
1856 pagine 378

   

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