Storia arcana ed aneddotica d'Italia di Fabio Mutinelli

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      mo crearlo mio cavallero, quando cosi piacesse a vostra Serenità ; la quale rispose che sua Maestà, poteva fare quello che le piaceva, che lei e questa Repubblica riceverebbe ogni sua regia dimostrazione per favore ; e detto questo, il signor Duca di Ferrara prese per mano il suddetto signor Canaletto, e lo condusse dinanzi alla Maestà sua, la quale commendando molto il suo valore dimostrato sempre in ogni sua azione in tutte le imprese dove s'era ritrovato sopra il mare, lo fece degno e meritevole d'ogni grado e onore, et tutto ad un tempo presa la spada ignuda in mano gli la pose due fiate sopra le spalle, e riposta dipoi nel fodero l'abbracciò dicendogli voi siete mio Cava-liero onorato Egli se gl inclinò con molta riverenza, e la ringraziò di questo segnalato favore, e le baciò le mani umilissimamente; si voltò poi al Principe, e gli fece riverenza, ringraziando sua Serenità, e dipoi s inchinò a tutti quei Signori.
      Quivi nella sponda della laguna posta verso il mare nel fine del ponte, v era un edificio quadrilaìero, lungo piedi cinquantacinque, largo quattordeci, et alto quarantaquattro, once sette e mezzo, il quale prestava comodità per tre portoni, ovver archi trionfali bellissimi come vogliamo dire secondo il costume de Romani, ad imitazione di quello di Settimio fatto da loro a' piedi del Campidoglio, di passare per quello ad una loggia fabbricata all'incontro dopo esso, eretti dall'onorato et ingegnoso architetto Palladio, sotto la cura delli signori Luigi Moeenigo e Jacomo Contarmi, gentiluomini onoratiss.mi molto intelligenti e di bellissimo spirito, dei quali archi quello di mezzo era largo piedi sette, alto quindici, talché i quattro pilastroni, che fanno essi fori, erano larghi piedi sei et tre quarte l'uno; poco sopra il portone di mezzo v' era l'architrave, friso, e cornice, che scorrevano tutto intorno il suddetto edifìcio, alto piedi quattro e mezzo, ma più sporti al dritto di otto colonne d'ordine corintio, che lo sostenevano, quattro per ogni principale facciata al dritto del mezzo de pilastri, le quali colonne erano lunghe piedi ventidue e mezzo 1 una, e grosse due e una quarta, posate sopra le sue basi, nella sommità e alcuni piedestalli alti piedi sette e mezzo, la parte più alta dell edificio, che era di sopra della cornice, era uno corpo lungo e largo quanto il vi"o d'esso edificio, alto piedi dodeci, ornato di due pilastri per ogni tac-


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Storia arcana ed aneddotica d'Italia
Raccontata dai veneti ambasciatori (Volume Secondo)
di Fabio Mutinelli
Tipogr. Pietro Naratovich
1856 pagine 378

   

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