Storia arcana ed aneddotica d'Italia di Fabio Mutinelli
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monto coperto di bellissimi tappeti, e nell'altra sala dello Scrutinio contigua a quella zambellotti a inarizzo gialli e turchini con gigli sopra di tocca d'oro. Entratavi S. Maestà, se bene il luogo suo preparato era eminente da poter vedere tutta la festa, volse nondimeno andar attorno, e salutare tutte le gentildonne, con molta cortesia e umanità levandosi la berretta, seguitata da tutti i principi et ambasciatori, e linito di circondare la sala, si pose a seder al luogo suo, siccome fecero tutti gli altri, che furono accomodati ordinatamente dal famoso Oratore e Senatore il clarissinio Giovanni Donato secondo i loro gradi.
S incominciò poi la festa, suonandosi ora pifferi et or violoni, pigliando ogni gentiluomo due gentildonne per la mano, e quelli che danzarono furono gentiluomini Francesi ai quali la Maestà sua concesse il potere danzare pur che mettessero giù i manti lunghi, che portavano di lutto, come fecero, e con loro danzarono ancora gentiluomini Veneziani e forestieri, ascendendo tutti i gradi, passando binanti al glorioso re; il quale, per non rimettersi tante volte la berretta in testa, la tenne in mano fino che passarono, onorandole tutte di modo, che comodamente le poteva vedere, e gli ornamenti insieme che portavano. Danzarono ancora alcune gagliarde (l) con molta leggiadria, e con li primi ballerini della città, che a concorrenza 1 uno dell' altro fecero le ultime loro prove,^ durata la festa circa due ore, furono condotte le dame a sedere nella sala dello Scrutinio, dov' erano preparate due tavole cariche di confezioni e figure di zucchero di bellissimo lavoro, el un' altra da un capo per S, Maestà, principi et ambasciatori, e dopo fu condotta la Maestà sua con tanta gran calca di signori e gentiluomini, che per buon spazio di tempo si stette prima che potesse passar binanti, la quale fece uno circuito d intorno le tavole come fece ancora nella prima sala, e dipoi sedette al luogo suo. 11 piatto della reale sua persona dinanzi a lei alla sua mensa era una Regina seduta sopra due tigri uno per banda, la quale avea tre corone, una in testa et una per mano, et i tigri due arine in petto delli regni di FrandTa
(i) Gagliarda. Sorta di ballo; onde ballare alla gagliarda, \ale ballare di detto ballo.
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