Storia arcana ed aneddotica d'Italia di Fabio Mutinelli
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!io«» II.
Serenissimo SignorePer soddisfar in parte alle molte obhgationì di questa casa verso Vostra Serenità et eotesta Illustrissima Ropublica, et per il desiderio eli io ho non solo di nutrire ma di rimpiazzare con tutti li mezzi a me possibili la divotione et sincera affettione che le portava il Duca mio Signore, che sia in Cielo, mando il conte Francesco Martinengo mio coloncllo et cavagliere di mio ordine per darle più particola!-conto del successo di questo doloroso et infelice caso nel quale molto mi giova et consola la speranza ch'io ho che la Serenità Vostra et co-testa Illustrissima Repubblica secondo il solito dell' Immanità loro continueranno iu me la medesima buona volontà che hanno sempre con tutti vivi affetti dimostrata a detto mio Signor Duca, la supplico con ogni affetto et di tener per fermo eli' ella troverà in me in ogni tempo tutta quella corrispondenza et affetti di animo grato et sincero eli' ella puotrebbe desiderare sì come le dirà più apieno il detto conte al quale rimettendomi et basciando le mani de la Serenità Vostra le resto pregando dal Signor Iddio ogni compita felicità. Da Turino alli X di ottobre 4380-
Di Vostra Serenità
Servitore. C. Emanuele (1).
(I) Secreta Lettere al Collegio.
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