Storia arcana ed aneddotica d'Italia di Fabio Mutinelli
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no dar occasione di qualche perturbatone, et dall' un canto, et dal-I altro con mio grandissimo dispiacere.
Il che sia detto semplicemente per sincera espressione della verità alla Serenità Vostra, et alle Vostre Signorie Eccellentissime alle quali humilmente mi raccomandoDi Ruma li X settembre 1605. Di Vostra Serenità
Figliolo et serv.tor obblig m0 II cardinal di Vicenza.
Ho riferito fili'Illustrìssimo di Vicenza, che la seguente lì usettembre
settimana Vostra Serenità commetterà quello che doverci rife- i605. rirle in proposito del canonico, e toccandogli, che il caso era più grave di quello che stimava, Sua Signoria Illustrissima rispose; non può dir altrimenti la Repubblica: et che starebbe aspettando con desiderio il deliberato per darle ogni maggiore satisfatione. Le dimandai poi, s'era vero, che fosse per trasferirsi a Vicenza, dissemi, che a quadragesima n' havea qualche pensiero, et che anco Io farebbe per questo negotioVIII. Non tenendo negotio di molto momento la settima-na presente, introdotto alla Santità Sua esposi prima gli avvi- iG05-si di Costantinopoli, li quali sentiti da lei con grande atten-tione, rispose, sono buone nuove: la qual soggiunse, ci resta signor ambasciatore, cosa che ci pare poco degna della pietà di que'signori, esprimendo ciò, contr'il solito, con grande acerbità di volto, et è una Parte (1) fatta in sede vacante di Clemente (2) che prolnbisce legali, et investite a'iuochi pii.
(1) Così dicevansi a Venezia i decreti, le leggi, le risoluzioni che fossero prese da un Consiglio.
(2) Ottavo, morto, come abbiamo osservato, il 5, o il 5, marzo 1605, s> la l'arte è del 20 marzo di quello slesso anno. V ' Nota E.
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