Storia arcana ed aneddotica d'Italia di Fabio Mutinelli
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tissime conditioni, ringratiandola di nuovo delii lionori fallici, et dell' ottima volontà, che anco in questo ne dimostrava Et Sua Santità, divertendo dal complimento, cominciò a interrogarne del viaggio, se eravamo più stali a Roma, riconobbe me Mocenigo, et in questi ragionamenti si trattenne alquanto con no, con grande Immanità. Dopo che pigliassimo da lei licenza, el di la andassimo a visita del siguor cardinal Borghesi suo nipote, al quale brevemente dicessimo la molla alfetio-ne clic la Serenità Vostra porla al merito delle sue virtù et qualità, la stima che fa della suo persona, et la confidenza, ch'ella ha che lutti li negocii habbiano sempre a passar per le sue mani con quiete, et satisfatene reciproca, et con augu-mento di quella mutua corrispondenza che tanlo conferisce al ben comune, che sì conservi da ambe le partì. Il signor cardinale rese abbondanti gratie di questo uffitio, nel quale disse di essere slato prevenuto dalla nostra cortesia, come anco era stato fatto dalla Serenità Vostra, la quale dandole la sua nobiltà , et aggregandolo si honoralamente a quella nobilissima patria, lo havea rimunerato prima ch'egli havesse poluto farle alcuna sorte di servitio, di che confessava esserle sommamente obbligalo, el credeva che in questo si havesse havulo solo riguardo alla sua osservanza verso la Repubblica, alla quale egli non si lascierà mai avanzar da alcuno, ma si ben procurerà in tutti li negocii di confermarla coli' opera stessa, secondo che si potrà meglio certificare dal signor Nani, et usò molti affettuosi concetti per dichiaratene dell' obbligo che professa di bavere a Vostra Serenità per questa concessione. Procurassimo di confermarlo nella sua buona disposinone, et nella credenza che mostra bavere, che il favore fatto a lui et alla sua casa non sia stato, come non è, nò comune, nò ordinario: et con questo ci partissimo da Sua Signoria Illustrissima. Questa mattina poi siamo stali levati di casa dal signor Francesco Borghesi, et con numerosa, et honorevole compagnia cosi dei nostri, come di altri molti signori prelati, mini-
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