Storia arcana ed aneddotica d'Italia di Fabio Mutinelli
G.lporrebbelo in quella gran consideratene che nierilava. Nel partirmi Sua Signoria Illustrissima rammaricandosi, che sotto di lei dovessero succeder questi travagli, disse, che, forse, col tempo et colla destrezza mia, sperava in Dio tutto si potrebbe accomodare. Et ripigliando io il concetto, mostrai piuttosto di confidar nella prudenza, et poter suo, che in ciò che ha-vesse per ogni rispetto potuto pensar di me. Io veggo UT ò molto maggiore F amore che il Pontefice porta a questo suo prediletto nipote, et la speranza che ha della sua buona riuscita, di quello che sia l'autorità che gli dà in alcun negotio; conoscendosi dal maneggiarlo, che siccome il Papa gode, che li ministri, et gli altri faccino capo seco perchè si vada in-struendo. cosi và mollo sobrio nel comunicargli l'intimo suo, et nel discoprirglielo, trovandolo noi nudo nelle risposte, et privo allatto nel prometter qual si voglia cosa benché minima, e talvolta anco fondata in eseculione degli ordini della Santità Sua. Et si può anco credere, ch'egli vada molto riserbato col Papa per non perdere, et per mostrar prudenza, et che per conseguenza vadi forse molto cauto in riferirgli le cose che Y alterino, et che siano contra il senso suo. Si che non saprei che sperare negli ufficii eli' io faccio, et si referirà quello che io ho passato seco.
XII. L'Illustrissimo Baronio mi ha rilerto che del moti-
diuembivo presente ii Sua Santita sente grandissuno dispiacere, et che 1605. doverebbe voltarsi verso dove vieu notabilmente intaccata la sua autorità, cioè da'Spagnuoli che ogni giorno fanno grandissimi pregiudicii, et pur sono feudatarii della Chiesa, soggiungendo fino, che sono peggio che Turchi ; et sopra poi la Parte affirmò anco lui, clic si poteva chieder licenza, ma intesi li nostri giusti rispetti, et 111 particolare circa detta licenza gli addussi, che già solevamo pigliar le decime ecclesiastiche da noi stessi, et la nostra fiiia) devolione d'introdur a dimandarle hora sentiva Sua SignoiIllustrissima che effetto faceta, Si ridusse in fine ad afiìrmare, che non perdendo la Chie-
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