Storia arcana ed aneddotica d'Italia di Fabio Mutinelli
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un giorno ragunandosi il Collaterale e la Sommaria, e trattandosi della rovina e distruzione di questo regno, per rispetto della libertà che si dà ai soldati, che non v' era riparo nò mezzo alcuno per rimediare a quel ramo di peste (quale è cresciuto tanto, e ogni dì va crescendo più); rispose: che importava più a lui acquistarsi la benevolenza della soldatesca, per mezzo della quale egli averebbe fat to tremare il re, e costretto far al suo modo, che non toccava a lui la conservazione del regno di Napoli, il qu ale suo figlio non avea da ereditare.
V. Sì piglia informazione degli uomini più ricchi e più comodi acciò con testimonj falsi se li levi la roba: come si vede ogni dì con spavento universale di tutti, e si va cercando varie calunnie per opprimer quelli 1 quali non voglion consentire a siffatte scelleragginiTI. Si fa vanto in pubblico d' aver ucciso parecchi, i quali sono stati contrarj a' suoi umori; e in particolare d' aver fatto morire nel tempo del conte di Letnos un alfiere spagnuolo qual venne di Sicilia a Napoli e questi giorni passati s' e trovato segato e spartito per mezzo un putto della marchesa di Campolattaro, e vassì vantando di quello come se egli avesse combattuto con il Gran Turco in uno steccato, per 1 onore di Dio e del suo re, e ogni cosa si fa per mettere paura e spavento, e mostra che egli può levare la vita e la ^oba impune.
VII Tiene il regno pieno di capitani a guerra e ha un principe di Conca visitatore generale delle milizie e del regno di Napoli, e i! marchese di Campolattaro con una compagnia di cavalli, e il marchese di sant' Agata (che possa essere ammazzato subito!), con lettere patenti e aperte, saccheggiando e rovinando il regno acciò col sangue di tanti orfanelli e povere vedove e disgraziati sudditi del regno, remunerarli e resarcir 1' onta e vergogna che patiscono, concedendo a ciascun di questi cento ducati di piatto ogni giorno. E quello che è peggio assai, è che hanno messo imposizioni e dazj generali di tanto aggravio, come se fossero tanti re ognuno nel suo regno : cosa che giammai il re non consenti per suo servizio senza il consenso espresso delli stessi popoli, ragunati in parlamento, e assemblea generale : sicché non si vede li è sente altro che chiamare Dio, chiedendo giustizia
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