Storia arcana ed aneddotica d'Italia di Fabio Mutinelli
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una dama et uno di questi signori forestieri, che servili da altri facevano bellissimo vedere. Sì sono fatte anco giostre all' uomo armalo, el ali incontro a campo aperto con alcuni tornei, et barriere, piene d'invenlioni, imprese, ci habili diversi, oltre ad alcune caccie di lioni, tigri ed altri animali (1), con diverse sorte di fuochi artificiati, et abbaltimenli di castelli Ma sebbene qui si è procurato dì fare quel più . che sia stato possibile, non e però che nel particolare questi signori -Mantovani et Modenesi se ne laudino intieramente per essere state rappresentate tutte queste cose sempre dì notte, et tanto al tardo che si trovavano infastiditi, el molto stanchi prima di vederle ; oltre elle, essendo lulti alloggiati nelle case dei particolari provano molli incomodi nella strettezza et dell' alloggiamento, et del vivere, di che certo non è maraviglia per la qualità della stagione che la innalzar ogni cosa a tanto prezzo che malamente possono resistere onde per ritrovarsi ognuno di questa città così aggravato non si scopre, nò si sente altro che voci di condo-glienza, et desiderio, che lutti li forestieri partiuo quanto prima, come polirebbero far dimani quelli di Mantova, per voler il signor duca ritrovarsi a Casale et ricever la principessa seconda con il principe et il signor cardiuale di Modena, che partiranno anch' essi mercordì mattina, co' quali sono per andar questi due principi dì Savoia, che, dopo bavere accompagnato la sposa, disegnano poi di passarsene a Veuetia, a Roma, a Napoli, et così andar vedendo la maggior parte d' I-talia, restando però qui la principessa maggiore per esser condotta a Mantova dopo Pasqua,
Et sebbene essi principi in questo toro viaggio dicono di à' m
... .1. marzovenirsene incognitamente, lorse per non aggravarsi di mag- ice?, gior interesse, non è però che volentieri non siano per ricevere qualsivoglia bonore, et altra dimostratone che Jor possa
I) Si deve sottintendere una continuazione di finzione, poiché n«n e luesumibde che si possano in Piemonte eseguir caccio di leoni e di tigri
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