Storia arcana ed aneddotica d'Italia di Fabio Mutinelli
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sulle poste, e dopo molle consulte si parli con la stessa diligenza per Pinarolo per intorniarsi delli siti della valle di Lucerna, et del modo di attaccarne quegli liei-etici, e dì quello che si richiede per una simile impresa Ritornò lucri l'altro qua, ove si dispone il necessaiio per quello tocca questa parte. §i sono mandale colà altre munilioni di ogni sorte, come pure li monilioniari, et altri ufficiali di simil sorte. Si è ordinalo, che sian pronte per ogni giorno novemila ralioui di pane calcolandosi che vi saranno 4ra Piemontesi e 5m Francesi. et a questi il signor duca farà dare pane, e formaggio. Gli hereliei sono più pertinaci che mai, e fanno quanto sanno per mettere in difesa quelle loro inaccessibili montagne, e con essi sì sono accompagnati da mille herelici francesi. È giunta quà una Deputatone delli Cantoni di Zurich, e di Berna, alla quale sopra questo particolare, dicesi, che si daranno risposte generali. in lorma che le si leverà ogni speranza, che si voglia pcr-nieltere in questo Stato altra Religione che la Catholica. INou si sà ancora, se il signor duca auderà in persona a questa impresa, come ne correva voce; bensì sempre più si vede fissa la stia applicatone al castigo degli hcretici, per haver questi temerariamente provocalo lo sdegno divino, et humano con haver assalili, e tagliata la lesla ad alcuni di loro che si erano convertili alla vera fede. Diccsi, che ìnonsieur de la Trousse, e monsieur san Ru habbiano ordine, uno ui portarsi nelli confini del Delfinato, e P altro verso il Pratogelalo con quattromila huoniini per cadauno per facilitare l'impresa
16 Marzo. Giunsero quà nel cadere della passala selt-mana gli ambasciatori dei Cantoni di Berna e Zurigo, li quali, dopo essersi trattenuti sino al lunedì nell'hosteria, senza dar parte alla corte del loro arrivo, fecero marledi dimandare audienza al signor duca^ che fu lor data il mcrcorcb sera. Laavendo concorso anche Guihert ed altri Tutti questi elogii furono stampati nel 1775, ma le poche parole di Carlo Botta, che riportiamo nella Nota E, sopravanzano a gran lunga, per quanto ci sembra, tutti gli elogiii*
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