Storia arcana ed aneddotica d'Italia di Fabio Mutinelli

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      qual giorno si fecero vogar sopra alcune delle galee che si trovano qui, et la Domenica, che volsero personalmente trovarsi al Gr;m Consiglio, nel quale furono accompagnati dalli cavalieri assistenti : el sie-derono sopra il banco de 1 li cavalieri, havendo per li medesimi assistenti. Fatto saper, che andando in elettone (poiché già erano dall'Eccelso Consiglio ds X stati per l'età dispensati di poter ballottare) intendevano esser pubblicati col!'ordinario titolo di Sier, come tutti gli altri Nobili, et non altrimenti, tutto che non venisse poi altramente il caso. Il lunedì mattina vollero visitare Sua Serenità (i) privatamente, et furono ricevuti in capo alla sala del scudo, presso alia scala ; et si come li principi si levarono la berretta, cosi Sua Serenità si levò il Corno, et condottisi con Sua Serenità, 1' uno alla destra et 1" altro alla sinistra, seguendoli l'Eccellentissimo Collegio di novo alla camera detta il tinello, si posero sopra tre sedie uguali, co» li rassi (2) dietro, etidm a quelle di essi principi, et passorono insieme amorevolissimi complimenti, dimostrando essi principi gran segno di confidenza, et tra le altre cose protestorno di voler essere tenuti per cittadini, et figliuoli di questa Repubblica. Nel ritorno Sua Serenità li accompagno sino al patto (3) della scala deìla colonna (sic), licentiantlosi ivi da essi principi, et continuando tutte e tre le man dei Eccellentissimi Signori Savti ad accompagnarli lino alle rive. Et l'istessa mattina fu (atto saper per uno della Cancelleria, che Sua Serenità voleva vederli in casa loro prima che partissero; et così, a quell' hora che diedero per il dopo desinare, si conferì Sua Serenità collegialmente alla detta casa in santa Maria Zobenigo (4), ove smontata dalli piati ducali (5), fu incontrata a mezza scala, et con gran riverentia salutata, come fece etiamdio Sua Serenità col Corno in mano, condueendosi dapoi ni una camera di sopra, ove si trovavano tre sedie parimenti uguali. Et pa3-
      (lj Era allora doga Leonardo Donato,
      (•2) Arazzi
      (3) Pianerottolo
      (ì) Santa Maria del Giglio, volgarmente detta Zubcnigo, forse dai Jubanici che prima del iOOtì, edificarono la chiesa, è ima delle più nubili vontrade della città.
      (5) Vedi Volume I. p. 34h Nota 2.
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Storia arcana ed aneddotica d'Italia
Raccontata dai veneti ambasciatori (Volume Terzo)
di Fabio Mutinelli
Tipogr. Pietro Naratovich
1858 pagine 478

   

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