Storia arcana ed aneddotica d'Italia di Fabio Mutinelli
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11 chiarissimo mio amico Rawdon Brown, che da più tempo ha rivolto i suoi studii sopra i dispacci dei veneti ambasciatori in Inghilterra (1), e che mi fu cortese di queste notizie, mi avvisa pure, che l'ambasciatore Marcantonio Correr scriveva da Londra in data 25 giugno 1609: « il Re ha pensiero di sapere come sarà ricevuto il suo » libro. Attende all' ìspeditione di quelli che devono portarlo; a chi » -1200 scudi, a chi 1500 scudi per li viaggi. Bardò tiene conimis-» sione di escusare appresso delli Prencipi quella parte del libro che » parla contra alcuni dogmi della Fede ».
Questo Barclay ( e non Barclè ) era poi Giovanni, figliuolo del celebre giureconsulto Guglielmo, di schiatta scozzese, ma nato a Pont-à-Mousson in Francia. 11 quale per essere accetto assai a re Jacopo primo, per la intimità sua con molti che professavano la religione anglicana, per la cura che aveva di fare stampare le opere del padre suo contro le massime ortodosse di oltramonte, e, finalmente, per le proprie, tracciate sugli stessi principii, reso si era molto sospetto a'cattolici Se non che, dopo dieci anni di domicilio, lasciata l'Inghilterra, e trasferitosi a Roma, ove fu ben accolto dal pontefice Paolo V, e dal Collegio dei cardinali, innanzi a tutto, alBn di mettere nella più gran luce la purità de' suoi cattolici principii, pubblicava una Apologia nella quale si accinse ad abbattere le calunnie contro la sua persona (2), poi un'opera, diretta a oppugnare tutte le sette protestanti, intitolata Paraenesis ad sectanos Barclay moriva a Pioma a 12 agosto 4621.
Itola J£ a 3iH.
Antonio Moline!to nacque in Venezia da ciltadinesca famiglia; e fatti i primi studj, passò in Padova ove riportava Laurea Dottorale
(il Ha già pubblicato: Four Fé ars a t the Court of Henry Vili. Se ieation oj despotch.es wrilien by the Venetiau ambassador Sebastian Giu-stinian, and andressed to the Signori/ of Vernice, January 12 th 1515, io luìy 26 th 1519, transìated by Eawdon Broivn. In two vohimes. London, Smith, Elder, et Co: 1854
(2"» Si trova in parecchie edizioni del suo Euphormion.
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